Imposte

Franco: «Riforme fiscali per favorire la crescita. Più stabilità sui bonus»

Il ministro dell’Economia: revisione del prelievo e del funzionamento del sistema deve essere parte integrante del processo di ripresa

di Giovanni Parente

La crescita passa anche dalla variabile fiscale e soprattutto dalla capacità di andare avanti sul terreno delle riforme. Nell’intervento a Telefisco, il ministro dell’Economia Daniele Franco traccia un’ideale linea di continuità tra quanto già fatto in manovra e i contenuti del Ddl delega (attualmente all’esame della commissione Finanze della Camera) in chiave di sviluppo economico del Paese. «La revisione del prelievo fiscale e delle modalità di funzionamento del sistema fiscale deve essere parte integrante del processo di ripresa del nostro Paese. La legge di Bilancio ha destinato un miliardo all’intervento sull’Irap e sette miliardi all’intervento sull'Irpef. Si tratta dell’avvio del riordino complessivo dell’assetto del sistema fiscale. Gli elementi chiave della riforma sono contenuti nella legge delega che è attualmente all’esame del Parlamento».

Più nel dettaglio, come rimarcato dal ministro, l’intervento sull’Irpef «riduce l’aliquota media effettiva, soprattutto per quei contribuenti che non avevano fruito di alcuni sgravi fiscali introdotti negli ultimi anni. Inoltre si sono riassorbiti alcuni picchi dell’aliquota marginale effettiva che superava il 60% per alcune fasce di reddito».

Il discorso, però, non si limita alla rimodulazione di aliquote, scaglioni e detrazioni Irpef e all’esclusione delle persone fisiche dall’Irap («si tratta di oltre 800mila contribuenti»). Il ministro Franco ha, infatti, rimarcato un quadro di maggiore stabilità sui bonus per gli investimenti: «La legge di Bilancio ha anche ridisegnato gli incentivi per il sistema produttivo su un orizzonte di tre/quattro anni. Sono state estese fino al 2025 le misure di incentivo agli investimenti privati in macchinari, impianti, beni immateriali del cosiddetto pacchetto Transizione 4.0».

Ma non è finita. «Abbiamo inoltre prorogato per tre anni fino al 2024 gli incentivi fiscali agli investimenti immobiliari». A detta del ministro, «in entrambi i casi un orizzonte di medio periodo mira a fornire una cornice certa e ben definita che renda più agevole per le imprese e per le famiglie pianificare i propri investimenti. Siamo fiduciosi che queste misure contribuiranno a rafforzare la ripresa della nostra economia. Andranno ovviamente consolidate e potenziate».

Anche in questo caso, quindi, la “variabile fisco” va vista e interpretata in un contesto più ampio: «L’obiettivo - ha concluso Franco nel suo intervento - è quello di rendere il nostro Paese più dinamico, di accrescere la quantità e soprattutto la qualità dell’occupazione, di conseguire un tasso di crescita del prodotto e dei redditi più elevato di quello dell’ultimo quarto di secolo»

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