Controlli e liti

«In fretta il ravvedimento prima della contestazione da parte dell’ufficio»

di Alessandro Galimberti

La nuova lista Dubai segna un cambio di passo, per non dire di scenario, nella ricerca di (presunti) evasori alle fiscalità nazionali. Non più l’iniziativa estemporanea, etica o viceversa opportunistica, di dipendenti di banca infedeli, o infortuni di grandi professionisti del nero arrestati in aeroporti o perquisiti nei loro studi causa fonti anonime. La lista acquistata dai funzionari tedeschi, e che ora fa tremare anche migliaia di italiani, è qualcosa di più.

Professor Giulio Tremonti, in relazione alla nuova lista Dubai ha parlato di un salto di qualità e quantità nell’azione repressiva. Che cosa è cambiato?

La differenza rispetto al passato consiste nel fatto che oggi è uno Stato, la Germania, a muoversi per ottenere informazioni su un altro Stato. Falciani, il caso Nord Reno Westfalia, la chiavetta Usb maltese e così via sono stati episodi talvolta anche folkloristici. Qui è diverso, l’amministrazione fiscale tedesca ha comprato i dati di un intero sistema bancario. E ora li mette a disposizione di tutte le amministrazioni che mostreranno interesse.

Con le corti di mezza Europa, nostra Cassazione compresa, che hanno pienamente sdoganato questo modus operandi. Da noi vale il principio secondo cui, se le liste sono ricevute attraverso la collaborazione internazionale, viene sanato anche l’eventuale illecito sulla loro acquisizione.

Esattamente, questo è un percorso di legittimazione che parte in Germania nei primi anni ’10 e che ormai è pacificamente acquisito anche in Italia. E che può avere conseguenze importanti per chi ha saltato gli appuntamenti con la dichiarazione fiscale.

Come può impattare?

Gli istituti deflattivi del contenzioso fiscale, a partire dal ravvedimento operoso che può portare sostanziali vantaggi sul versante delle sanzioni, possono essere percorsi solo fino alla prima notifica di un atto dell’amministrazione. Tanto per usare un linguaggio diventato corrente, se c’è il virus in circolazione hai tempo per vaccinarti e mitigarne gli effetti. Dopo sarà tardi.

Questa nuova vicenda di spionaggio (e/o collaborazione) fiscale internazionale dimostra una volta di più che lo scenario del nero, rispetto anche a pochi anni fa, è radicalmente cambiato.

La rete ha dematerializzato la ricchezza ma con questo l’ha resa anche trasparente. Non era così prima nel mondo della carta, dei fascicoli, dei tabulati degli armadi blindati. Non solo, si sta diffondendo su scala internazionale la ideologia della lealtà fiscale e della trasparenza. Fuori dal circuito democratico restano solo le “autocrazie”.

Delocalizzarsi in una autocrazia, come la definisce lei, comporta però il cosidetto “rischio paese”.

Farlo presuppone il trasferimento della residenza in paesi per così dire problematici e spesso remoti. La ricchezza può essere globale ma la residenza personale deve essere posta in luoghi critici. Non ne vale la pena.

Questo per quanto riguarda gli investitori o risparmiatori/contribuenti “persone fisiche”. In queste settimane però sta andando in porto il grande accordo G7, poi G20, infine Usa/Ocse sulla fiscalità delle multinazionali. Sul punto si stanno consumando le più convinte dichiarazioni di passaggio “storico”, “epocale” e quant’altro. Che cosa pensa in proposito?

Penso che il principio che sta passando sia assolutamente condivisibile e che si tratti di una scelta politica positiva.

Ma?

Ma bisogna evitare che resti un principio, appunto. Oggi appare ancora come un caso di legislazione pre illuministica del tipo “L’imperatrice Maria Teresa d’Austria avrà cura dei popoli della Carinzia”. Una dichiarazione di principio anche importante, ma ancora senza un contenuto dispositivo. Fare questo passaggio è comunque difficile: in Europa serve l’unanimità ed è difficile averla con Irlanda, Lussemburgo, Olanda eccetera In America serve il voto del Senati

E sull’aliquota minima globale?

Il 15% può sembrare basso ma è maggiore del 2-3 % dell’aliquota effettiva. Già nel 2009 il Governo italiano propose un generale Global Legal Standard. Era l’idea del passaggio alle regole moderne globali. Finalmente ci stiamo arrivando.

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