Professione

Cigs ad hoc per le aziende confiscate

di Matteo Prioschi

Maggiori tutele per i dipendenti di imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, nonché modifica delle normative esistenti al fine di favorire la continuazione o la ripresa dell’attività delle imprese stesse. Questo il contenuto di uno schema di decreto legislativo, di attuazione delle modifiche al Codice antimafia, approvato ieri in esame preliminare dal Consiglio dei ministri.

Il provvedimento, presentato su proposta del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, punta da un lato a contrastare la presenza delle organizzazioni criminali nel tessuto produttivo e dall’altro a salvaguardare le professionalità dei lavoratori ed evitare il fallimento delle aziende, con conseguenti oneri economici e sociali.

La bozza del testo approdato all’esame del Cdm (che potrebbe subire qualche modifica nella versione finale) prevede, per esempio, l’intervento ad hoc degli ammortizzatori sociali nel triennio 2018-2020 a beneficio dei dipendenti delle aziende, sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria fino alla loro assegnazione o destinazione, per le quali è stato approvato il programma di prosecuzione o di ripresa dell’attività.

Se per tali aziende sono già stati esauriti gli ammortizzatori “ordinari” oppure se non sono previsti in quanto hanno meno di cinque addetti, ai dipendenti con attività sospesa o ridotta può essere erogato un trattamento straordinario di integrazione salariale per massimo 12 mesi nel triennio, con contribuzione figurativa. Il sussidio viene riconosciuto a prescindere dall’anzianità aziendale e anche a chi ha un rapporto di lavoro irregolare (che viene al contempo regolarizzato), ma non a chi è stato coinvolto nella gestione dell’impresa o è indagato, imputato, condannato per il reato di associazione mafiosa.

Qualora, invece, il rapporto di lavoro finisca e il dipendente non possa accedere all’indennità Naspi, può essere erogato un sussidio per massimo quattro mesi con importo pari alla metà del massimale Naspi (quest’anno quindi sarebbero erogati 657,15 euro al mese).

A sostegno dell’operatività delle imprese, invece, si stabilisce che le irregolarità contributive delle aziende confiscate o sequestrate, e riguardanti il periodo precedente la gestione giudiziaria, non impatteranno sul rilascio del documento unico di regolarità contributiva (Durc). In altre parole, i mancati versamenti ascrivibili alla gestione criminale dell’impresa non si riversano sul programma di recupero e rilancio della stessa.

Sempre su questo fronte vengono ampliati - sia dal punto di vista dei soggetti beneficiari che degli interventi ammessi - i margini di azione delle misure di sostegno alle aziende già previste dall’articolo 1, commi 195-198, della legge 208/2015, dato che le regole attuali ne hanno limitato l’utilizzo.

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