Imposte

Dote più ricca per gli agricoltori jr

di Donata Marrazzo

È in rampa di lancio il bando Ismea 2018 per il primo insediamento in agricoltura di giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni. L’avviso potrebbe vedere la luce nelle prossime settimane e comunque dopo il Cda del 22 marzo che dovrà deliberare anche la nuova dotazione finanziaria portandola dai 60 milioni dell’edizione precedente a 70 milioni di euro.

L’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare è pronto a pubblicare sulla «Gazzetta ufficiale» l’avviso che prevede agevolazioni a imprese individuali e società agricole con premi fino a 70.000 euro relativi a progetti tra i 250.000 e i 2 milioni di euro.

Obiettivi della misura

La misura ha l’obiettivo di incentivare sul territorio nazionale il ritorno dei giovani all’ agricoltura attraverso l’acquisto agevolato di terreni che, come l’accesso al credito, rappresenta un ostacolo per quanti intendano avviare un’impresa nel settore.

L’aiuto, atteso sia nelle aree del Centro Nord sia al Centro Sud (30.000 euro a lotto), passa da un bando a sportello alla cui definizione delle graduatorie concorre, oltre al rispetto delle condizioni di ammissibilità, anche l’ordine cronologico di presentazione delle domande (click day), determinato in base alle informazioni risultanti dal protocollo informatico dell’Ismea.

Salgono ettari e unità

Sessantacinque le iniziative sostenute nel 2016, per un ammontare complessivo di 2.800 ettari e 195 unità lavorative impiegate.

Lo scorso anno si è registrato un ulteriore aumento dei progetti finanziati pari al 30%, che ha ampliato del 14% degli ettari destinati alle attività agricole e del 30% i dipendenti delle imprese. I fondi disponibili si sono esauriti in 7 giorni.

Tranche e soglie finanziare

Per chi sceglie l’attività agricola e intende procedere all’acquisto di strutture fondiarie, il premio in conto interessi è di 70.000 euro, erogati in due tranche: il 60% all’inizio dell’ammortamento dell’intervento, il resto a completamento del piano aziendale valutato da Ismea.

Fissate le soglie finanziarie per le operazioni: quelle comprese tra 250.000 euro e 2.000.000 euro prevedono un intervento mediante atto di vendita con patto di riservato dominio, mentre, per importi superiori a 2 milioni di euro si procede per l’eccedenza alla concessione di un mutuo ipotecario (garanzia del 120 per cento).

Per operazioni fondiarie inferiori, comprese tra 100.000 e 250.000 euro si applica un intervento in arrotondamento fondiario mediante mutuo (garanzia del 120 per cento).

«Abbiamo creato un sistema virtuoso che consente ai giovani che abbiano solo un’idea, un progetto e un business plan di avviare un’impresa agricola - spiega Franco Laratta, consigliere di amministrazione di Ismea – nel definirlo ci siamo ispirati al modello della piccola proprietà contadina del dopoguerra. Ismea diventa di fatto proprietaria dei terreni consentendo ai giovani di riscattarli entro 30 anni a tassi bassissimi. Previsto anche il subentro. In caso di mortalità di un’impresa o di dismissione dei terreni, le superfici tornano nella disponibilità del nostro istituto, all’interno della Banca della terra, pronte a nuove assegnazioni».

Requisiti di ammissione

Oltre all’età (da quest’anno fino ai 41 anni non compiuti contro i 40 delle scorse edizioni) e la residenza in Italia, fra i requisiti per accedere al bando anche specifiche conoscenze e competenze professionali: titolo di studio di livello universitario di indirizzo agrario, diploma di scuola media superiore in campo agrario, un’esperienza lavorativa di almeno due anni in qualità di coadiuvante familiare ovvero di lavoratore agricolo. Oppure un attestato di frequenza con profitto a corsi di formazione per la qualifica di Iap, imprenditore agricolo professionale, entro due anni dall’avvio dell’azienda.

Nel caso di imprese individuali, entro tre mesi dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni, il giovane dovrà diventare titolare di una partita Iva in campo agricolo, iscriversi al registro delle imprese della camera di commercio e al regime previdenziale agricolo. Nel caso delle società agricole, invece, al momento della presentazione della domanda è necessario che la società sia già titolare di partita Iva e abbia per oggetto sociale l’esercizio esclusivo dell’attività agricola.

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