Imposte

Dl fisco-lavoro, patent box: doppio bonus anche sui marchi

La Lega e Giorgetti chiedono l’opzione tra vecchio e nuovo regime

di Giovanni Parente e Giorgio Pogliotti

Si va avanti sull’ipotesi cumulabilità tra la superdeduzione al 90% e il credito d’imposta sulla ricerca e sviluppo. Anche se sul tavolo l’ala destra della maggioranza e in particolar modo la Lega e il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti chiedono di consentire la possibilità di optare tra il vecchio regime di detassazione e il nuovo di deduzione del patent box, potenziando allo stesso tempo i controlli con un nuovo visto di conformità. La giornata di ieri è stata tutta dedicata al confronto tra tecnici del Mef e i relatori Emiliano Fenu (M5S) e Donato Laus (Pd) sui circa 340 emendamenti segnalati nella conversione del decreto fisco lavoro collegato alla manovra. Confronto in vista del voto delle commissioni Finanze e Lavoro di Palazzo Madama.

A tenere banco è ancora la modifica dell’articolo 6 sul patent box. Sembra rafforzarsi l’ipotesi (si veda quanto anticipato dal «Sole-24 Ore» di ieri) di consentire la convivenza tra la superdeduzione al 90% dei costi di ricerca con il credito d’imposta R&S. Una convivenza che, stando alle ultime indicazioni, dovrebbe essere garantita anche per i marchi e non soltanto per software, brevetti e disegni industriali. E si potrebbe anche tener conto dei costi già sostenuti prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina.

Ma non solo, perché la riunione di ieri è servita anche per correggere il tiro sull’emendamento relativo alla riapertura dei termini di versamento degli avvisi bonari rimasti sospesi nel 2020 per l’emergenza Covid. I vincoli di finanza pubblica impongono come data limite dello spostasmento il 31 dicembre. Sul capitolo proroghe si starebbe lavorando inoltre a un “emendamento scadenze” che dovrebbe contenere con parere favorevole del Mef il rinvio al 31 gennaio della restituzione Irap senza sanzioni e interessi e, una volta trovato l’accordo, lo slittamento a fine anno delle rate di rottamazione ter e saldo e stralcio. E, in caso di approvazione, ci sarà un “comunicato legge”.

Sul fronte lavoro tra gli emendamenti accantonati per riformulazione, come spiega William De Vecchis (Lega) c’è allungamento a 25 settimane di Cig (da 13) alle Pmi del terziario e l’estensione dell’indennizzo alle aziende che hanno cessato l’attività commerciale tra il 1 gennaio 2014 (al posto dell’attuale 1 gennaio 2017) e il 31 dicembre 2018. Accantonato l’emendamento Fedeli (Pd) sulla decontribuzione e detassazione della retribuzione per ore di formazione. Gli emendamenti targati Lega e Fi per l’estensione della Cigs per 24 mesi (non oltre il 31 dicembre 2023) ai dipendenti di Alitalia e Air Italy, sembrano destinati alla legge di Bilancio.

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