Finanza

Da lunedì domande per i ristori alle attività socio sanitarie e assistenziali

Pronto l’avviso da 20 milioni a valere sul Fondo straordinario per gli enti del terzo dettore

di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

Fondo straordinario per gli enti del Terzo settore: il ministero del Lavoro ha pubblicato l’avviso 2/2022 per lo stanziamento di 20 milioni di euro, come previsto dal decreto legge 73/2021. Con questo provvedimento vengono fissate le modalità con cui i soggetti beneficiari della misura agevolativa potranno accedere al contributo.

Sul punto è bene ricordare che il Fondo straordinario per gli enti del Terzo settore è una misura pensata per aiutare le realtà non profit che, causa Covid, si sono trovate nell’impossibilità di svolgere le attività istituzionali. A tal fine sono stati stanziati 230 milioni di euro, di cui 20 destinati agli enti non commerciali che svolgono attività socio-sanitaria e socio-assistenziale.

È proprio a questi ultimi che si rivolge l’avviso, dando la possibilità, dalle ore 10 di lunedì 18 luglio e fino alle 18 di mercoledì 24 agosto, di presentare le istanze per accedere al contributo a fondo perduto. Come precisato nell’avviso, le domande potranno essere inviate solo attraverso la piattaforma ad hoc “Ristori ETS 20 milioni” disponibile sul portale servizi di lavoro, accedendovi con Spid o carta di identità elettronica.

I beneficiari, vale a dire enti non commerciali, enti religiosi civilmente riconosciuti e Onlus, dovranno:

- essere titolari di partita Iva e fiscalmente residenti nel territorio dello Stato;

- aver svolto prestazioni socio-sanitarie e assistenziali in regime diurno, semi residenziale e residenziale in favore di anziani non autosufficienti nel periodo tra gennaio 2020 e 31 dicembre 2021;

- essere titolari di autorizzazione al funzionamento, in base alla normativa regionale e provinciale di riferimento.

Per quanto concerne, invece, l’assegnazione del contributo, questo dovrà essere determinato sulla base di una precisa formula. I 20 milioni di euro verranno ripartiti tra Regioni e Province autonome. Occorrerà tener conto del totale delle risorse assegnate alla Regione/Provincia autonoma di riferimento, diviso il numero di domande ammesse.

Una volta completata la fase di invio delle istanze, il ministero del Lavoro procederà, entro il 26 agosto, a inviare a Regioni e Province autonome gli elenchi delle richieste pervenute per i necessari controlli. Una verifica questa che si dovrà concludere entro il 26 settembre e poi il ministero del Lavoro caricherà sulla piattaforma elettronica, entro il 20 ottobre, l’elenco degli enti che avranno superato la fase di controllo.

Solo successivamente si potrà procedere al trasferimento delle somme, così come ripartite, alle Regioni e alle Province autonome. Spetterà poi a tali soggetti, entro 6 mesi dall’erogazione, inviare al Ministero un report sulle somme ripartite tra i beneficiari.

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