Professione

Report sociale, Consob rassicura le aziende

di Vitaliano D’Angerio

«Sulle non financial information, l’approccio della vigilanza sarà equilibrato e proporzionato. Il primo anno sarà inoltre fondamentale il confronto diretto con aziende e società di revisione». Francesca Fiore, è responsabile dell’ufficio controlli societari e tutela dei diritti dei soci della Consob. Nel corso del convegno di Assonime che si è tenuto ieri a Milano, ha lanciato un «messaggio tranquillizzante» alle società che quest’anno dovranno rendicontare le informazioni non finanziarie come previsto dal decreto 254/ 2016.

La funzionaria Consob ha anche dato chiarimenti sull’inserimento delle non financial information nell’ordine del giorno delle assemblee: le società «possono» inserire tali informazioni nell’odg, non sono obbligate. Allo stesso tempo, per legge, il report sociale deve essere inserito nella relazione di gestione o in una relazione distinta ed entrambi i documenti devono essere messi contestualmente a disposizione dei soci prima dell’assemblea. «E i soci potranno fare domande su tali argomenti durante l’assemblea», ha precisato il notaio Piergaetano Marchetti tra i relatori. E ha aggiunto: «La formula da usare per questa documentazione è la “presa d’atto”. Ovvero: il bilancio viene approvato preso atto di tutta la documentazione a corredo».

Marchetti ha spiegato che nell’ambito delle informazioni non finanziarie, non è esclusa la possibilità che un singolo socio o terzo eserciti l’azione ex articolo 2395 del codice civile in quanto direttamente danneggiati da atti colposi o dolosi degli amministratori, ma ha aggiunto che sono soltanto «casi di scuola».

Fra gli altri relatori presenti, vi era il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola: «Inseriremo le informazioni non finanziarie nella relazione di gestione e faremo un rapporto integrato. Questa disciplina eviterà in futuro grandi volumoni che in pochi leggevano». «Il decreto sulle informazioni non finanziarie – ha sottolineato Patrizia Grieco, presidente di Enel – dà un grosso aiuto a uscire finalmente dalla logica volontaristica e filantropica a cui è stata associata per anni la sostenibilità». Sul tema è intervenuto anche il presidente di Intesa SanPaolo, Gian Maria Gros-Pietro: «I principi di corporate governance sono cruciali per il successo delle società quotate e per essere correttamente perseguiti necessitano di competenze trasversali e complementari all’interno dei Cda». «L’attenzione verso tematiche di governance, ambientali e sociali sta assumendo un peso sempre più rilevante – ha aggiunto da parte sua Tommaso Corcos, a.d. di Eurizon e presidente di Assogestioni –. È fondamentale che l’impegno verso la corporate governance e le tematiche di sostenibilità non venga letto come un mero adempimento normativo ma come elemento essenziale della cultura aziendale».

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