Imposte

Lavori in casa, l’impatto della manovra in 8 casi concreti

Dai lavori già in coso quest’anno ai mobili da acquistare in due tempi così i bonus nel 2022

di Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste

Ecco alcune situazioni tra le più comuni di lavori in casa possibili con l’indicazione di come cambia l’agevolazione secondo il disegno di legge di Bilancio a partire dal prossimo anno

RISTRUTTURAZIONE

Possibile anticipo dei bonifici

La situazione

Una famiglia ha acquistato un appartamento il 3 settembre scorso e ha avviato lavori di ristrutturazione (spostamento pareti, rifacimento impianti) e cambio delle finestre. Il proprietario paga due acconti quest’anno e cede alla banca la detrazione relativa. Per un ritardo nella consegna dei materiali, i lavori non finiranno entro il 2021.

Gli sviluppi

Grazie al Ddl di Bilancio, il saldo pagato nel 2022 sarà comunque detraibile al 50 per cento. Secondo il testo attuale della manovra, il proprietario non potrà più cedere alla banca le spese sostenute dal 1° gennaio in poi. Se decide di anticipare il saldo all’impresa (o parte di esso) entro il 31 dicembre 2021, il bonus sarà cedibile a prescindere da

FACCIATE

Cala la detrazione per rifare i look esterni

La situazione

Un edificio condominiale sta per aprire un cantiere per il restauro delle facciate esterne. L’attuale detrazione è del 90% ma si riferisce alle spese sostenute nel 2021, pagate entro il prossimo 31 dicembre (fa fede la data del bonifico eseguito dall’amministratore). Secondo il Ddl di Bilancio, le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 potranno invece essere detratte al 60%.

Gli sviluppi

Per “massimizzare” il bonus del 90% si può tentare di pagare in anticipo la ditta - o pagarla il più possibile - entro il 31 dicembre (magari “coprendosi” con qualche clausola contrattuale). Se il condominio riesce invece a ottenere lo sconto in fattura e versa la propria quota del 10% entro fine anno è certo di avere in toto il bonus del 90 per cento. Le eventuali spese pagate nel 2022, e detraibili al 60%, non saranno cedibili.

MOBILI

Il plafond di spesa torna a ridursi

La situazione

Un privato ha eseguito nel 2021 lavori di ristrutturazione per rifare il bagno, la camera da letto e il salotto della sua casa. Alla detrazione edilizia del 50% (da indicare in dichiarazione nel 2022), potrà affiancare quella del 50% per elettrodomestici e mobili acquistati per arredare il bagno, e per i quali ha già speso 2mila euro. Mancano ancora i mobili per la camera e il salotto.

Gli sviluppi

Nel 2021 il limite di spesa agevolabile al 50%, collegato ai lavori di ristrutturazione, è di 16mila euro. Dal 2022 sarà invece di 5mila euro. Quindi se il contribuente acquista i mobili entro il prossimo 31 dicembre, può ancora spendere 14mila euro. Se invece rinvia al 2022 (anno limite per sfruttare il bonus mobili riferito ai lavori iniziati nel 2021), visto che ha già “consumato” 2mila euro, si ritrova con un residuo di spesa agevolabile di soli 3mila euro.

SUPERBONUS

Villetta con il vincolo della pratica edilizia

La situazione

La proprietaria di una casa monofamiliare in montagna sta per presentare la pratica edilizia per lavori di 110% per miglioramento energetico. Tra interventi trainanti e trainati, il preventivo è di 120mila euro di spesa. Nel 2021 vengono eseguite opere per il 20% del totale previsto e versati acconti per 30mila euro.

Gli sviluppi

Hanno il 110% le spese sostenute fino al 30 giugno 2022. Non si può sfruttare la proroga a fine 2022 prevista dal Ddl di Bilancio perché la pratica edilizia è successiva al 30 settembre 2021 ed è una seconda casa. Il 110% sugli importi pagati nel 2022 entro il 30 giugno sarà cedibile.

Le somme versate nel 2021 vanno invece usate nella dichiarazione 2022 perché non si è raggiunto il Sal del 30%.

FINESTRE

Due bonus a scelta ma senza cessione

La situazione
Il proprietario di un appartamento vorrebbe cambiare nel 2022 gli infissi. Si tratta dell’unico intervento che intende eseguire, per il quale non può sfruttare il bonus del 110 per cento.

Gli sviluppi

Al momento l’ecobonus del 50% per il cambio delle finestre e la detrazione sulle ristrutturazioni, sempre del 50%, sono in scadenza il 31 dicembre 2021 (dopo rimarrebbe “a regime” solo il 36%), ma la manovra prevede una proroga fino alla fine del 2024 per entrambi i bonus.

Il proprietario quindi potrà scegliere nel 2022 tra l’ecobonus ordinario (che ha pratica obbligatoria all’Enea ed è anche detrazione Ires) e il bonus ristrutturazioni. Non potrà però cedere nessuna delle due agevolazioni, né usare lo sconto in fattura

LAVORI ORDINARI

Tinteggiatura in condominio

La situazione
Un condominio in centro sta valutando lavori di tinteggiatura della facciata da eseguire nel 2022, ai quali abbinare la tinteggiatura dell’androne d’ingresso.

Gli sviluppi

Trattandosi di un edificio ubicato in zona urbanistica A (centro) può avere il bonus facciate, ma dovrà accontentarsi della versione prevista per il 2022 dalla manovra: detrazione del 60% recuperabile in 10 anni e senza cessione né sconto in fattura. L’amministratore dovrà costituire il fondo lavori. Siccome l’intervento non è influente dal punto di vista termico, non sarà necessario coibentare la facciata. I lavori di tinteggiatura dell’androne, invece, non hanno il bonus facciate, ma la detrazione del 50% sul recupero delle parti comuni.

SUPERBONUS

Orizzonte 2025 per i piccoli edifici

La situazione

Il proprietario di un edificio rurale composto da quattro unità immobiliari intende eseguire degli interventi di riqualificazione agevolati dal superbonus. In base all’attuale normativa, sa che saranno detraibili al 110% le spese sostenute fino al prossimo 30 giugno, e che si potrà arrivare al 31 dicembre 2022 solo se al 30 giugno sarà stato completato il 60% dei lavori. Spera quindi di far partire il cantiere il prima possibile, per stare nei tempi.

Gli sviluppi

La manovra di Bilancio cambia le carte in tavola e gli consente di sfruttare il superbonus fino a tutto il 2025 (lasciando disponibile la chance di cessione o sconto in fattura). Ma la detrazione potrà essere del 110% solo fino al 2023, perché poi passerà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025

SISMABONUS

Ordinario fino al 2024 o 110% fino al 2023

La situazione
Una palazzina con cinque alloggi, in zona sismica 3, appartiene a unico proprietario, che sta valutando la fattibilità di un intervento di messa in sicurezza antisismica.

Gli sviluppi

Per applicare il superbonus deve cedere o donare almeno un appartamento prima dell’avvio dei lavori (circolare 30/E del 2020). Potrà perciò beneficiare del 110% con le regole per i condomìni, quindi detrazione piena fino al 2023, ridotta al 70% nel 2024 e 65% nel 2025 (sempre cedibile).

Se non intende liberarsi di nessuna unità, può usare il sismabonus ordinario, che il Ddl di Bilancio conferma fino al 2024. Nella sua versione massima, con una riduzione di due classi di rischio sismico può arrivare all’85% da recuperare in 5 anni senza cessione o sconto in fattura.

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