Finanza

Dai Confidi finanziamenti senza garanzie per il 20%

Un decreto del ministero delle Imprese fissa i criteri per i finanziamenti agevolati alle piccole e medie imprese

di Roberto Lenzi

I Confidi devono finanziare un 20% senza garanzie, il finanziamento può essere concesso fino a 100mila euro e le imprese devono avere disponibilità sul plafond “de minimis” per accedere. Queste sono alcune delle caratteristiche rilevanti che emergono dalla lettura del decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy del 9 dicembre 2022, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» 26 del 1° febbraio 2023.

Il decreto delinea criteri e requisiti per la concessione di finanziamenti agevolati da parte dei Confidi a piccole e medie imprese operanti in tutti i settori economici. I fondi possono essere erogati con determinate caratteristiche e sono regolati a un tasso di interesse pari a zero.

Caratteristiche dei finanziamenti

Il finanziamento, ove stanziato dai Confidi minori, può essere concesso fino a 100mila euro e la quota parte del finanziamento non deve essere superiore all’80% dell’importo. Il credito erogabile a valere sulle risorse pubbliche per singola Pmi beneficiaria prevede un limite pari al 5% dell’ammontare delle risorse assegnate al Confidi e la quota residua, non inferiore al 20% dell’importo del finanziamento, deve essere concessa a valere su risorse proprie del consorzio, per le quali lo stesso non può servirsi di strumenti di mitigazione del rischio a valere su risorse pubbliche.

I Confidi possono applicare all’operazione finanziaria, per la sola quota concessa a valere su risorse proprie del consorzio, un tasso di interesse per la remunerazione del rischio assunto a proprio carico. E, sull’intero importo del finanziamento, una commissione a copertura dei costi amministrativi di istruttoria e gestione dell’operazione finanziaria, nel limite massimo dello 0,5 % dell’importo del finanziamento.

I finanziamenti agevolati non possono in nessun caso essere concessi a fronte di operazioni di consolidamento di passività finanziarie a breve termine o rinegoziazione di passività finanziarie a medio-lungo termine.

Attenzione al plafond de minimis

Le imprese devono avere disponibilità sul plafond “de minimis” per accedere ai finanziamenti e, per calcolare l’impatto dell’agevolazione, verrà usato il tasso di riferimento vigente alla data di concessione degli incentivi, determinato applicando al tasso di base una maggiorazione in termini di punti base, a seconda del rating delle Pmi beneficiarie, in conformità a quanto previsto.

L’erogazione del credito è subordinata alla verifica della regolarità contributiva della Pmi beneficiaria, tramite l’acquisizione del documento unico di regolarità contributiva. Il Confidi dovrà provvedere alla registrazione dei finanziamenti individuali alle Pmi nei registri aiuti, secondo le rispettive modalità di funzionamento.

Oneri dei Confidi minori

I Confidi «minori» che intendono concedere i finanziamenti agevolati devono presentare istanza di autorizzazione alle autorità competenti e possedere una serie di requisiti economico-patrimoniali e organizzativi. In particolare, devono avere un patrimonio netto, comprensivo dei fondi rischi indisponibili, non inferiore a tre milioni e un indicatore di adeguatezza patrimoniale, calcolato sulla base dei dati dell’ultimo bilancio approvato, non inferiore al 15 per cento.

Non solo: devono garantire l’adozione e la pubblicazione sul proprio sito web di un regolamento in materia di credito che descriva adeguati processi di concessione, gestione e monitoraggio del credito, provando specifiche competenze e responsabilità.

I Confidi minori sono tenuti, inoltre, a dare evidenza (nella nota integrativa) delle operazioni di erogazione di credito effettuate e dell’impatto sulla loro situazione patrimoniale, finanziaria ed economica, in conformità agli schemi di bilancio per gli intermediari non Ifrs, e a depositare il bilancio in formato Xbrl presso il Registro delle imprese, rispettando gli obblighi di trasparenza.

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