Imposte

Società benefit, bonus fiscale del 50% al via: domande dal 19 maggio senza click day

Credito di imposta fino a 10mila euro per impresa. Istanze fino al 15 giugno. Gli incentivi possono coprire spese notarili, di iscrizione al Registro delle imprese e per le consulenze

di Carmine Fotina

Dopo una lunga attesa si sbloccano le agevolazioni per le società benefit: le domande potranno essere presentate da mezzogiorno del 19 maggio fino al 15 giugno. È stato infatti firmato il decreto direttoriale del ministero dello Sviluppo economico che fissa l’apertura dello sportello, si tratta dell’ultimo passaggio dopo la norma primaria che aveva fissato l’incentivo (decreto rilancio del 2020) e il decreto interministeriale che aveva delineato i criteri di concessione degli aiuti (provvedimento del 12 novembre 2021).

Le società benefit sono imprese, di qualsiasi dimensione, che, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono finalità di beneficio comune, definite nell’oggetto sociale, e - stabilisce la legge 208 del 2015 - operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse (lavoratori, clienti, fornitori, finanziatori, creditori, Pa, società civile).

L’agevolazione

Il fondo disponibile è complessivamente di 7 milioni di euro e il credito d’imposta del 50%, fino a un massimo di 10mila euro per ciascun beneficiario, è destinato a imprese che hanno sostenuto spese per la costituzione oppure per la trasformazione in società benefit, a partire dal 19 luglio 2020, data di entrata in vigore del decreto rilancio, fino al 31 dicembre 2021.

Che cosa coprono gli incentivi

Le spese ammissibili coprono i costi notarili e di iscrizione nel Registro delle imprese; oltre ai costi per l’assistenza professionale e alla consulenza sostenuti e direttamente destinati alla costituzione o alla trasformazione in società benefit. Non sono ammesse all’agevolazione le spese relative a imposte e tasse, l’Iva è ammissibile solo se la stessa rappresenta per il beneficiario un costo effettivo non recuperabile.

Per il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti la misura che diventa dopo un lungo periodo operativa è «fortemente voluta, promuove e valorizza un modello d’impresa che trova nel nostro paese una importante tradizione a cui poter fare riferimento, dove imprenditori coraggiosi investono nella ricerca del profitto rimanendo attenti agli aspetti sociali e al bene comune».

Le domande e la valutazione

Le imprese interessate devono presentare al ministero una domanda sulla base di un modello che sarà riportato online, esclusivamente via internet attraverso la procedura che sarà disponibile sul sito dello Sviluppo economico www.mise.gov.it. Non ci sarà un click day: l’ordine temporale di presentazione delle domande non determinerà vantaggi ma nel caso in cui l’importo complessivo delle agevolazioni concedibili superi l’ammontare del fondo, quindi 7 milioni, il ministero procederà al riparto in proporzione all’importo dell’agevolazione richiesto da ciascuna impresa.

Intensità degli aiuti

Il decreto firmato dal direttore generale per gli incentivi del ministero dello Sviluppo, Giuseppe Bronzino, chiarisce che le agevolazioni saranno concesse nei limiti del Regolamento de minimis generale, del Regolamento de minimis agricoltura e del Regolamento de minimis pesca e saranno cumulabili con altri aiuti a titolo di «de minimis» e con altre misure di aiuto in esenzione da notifica che riguardino le stesse spese ammissibili nei limiti dell’intensità di aiuto più elevata prevista dalle norme Ue sugli aiuti di Stato.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©