Adempimenti

Milleproroghe, la riforma dello sport slitta di sei mesi

Si lavora ancora al rinvio dell'età pensionabile dei giudici tributari. Utilizzabili nel 2023 le risorse ancora disponibili del fondo immobili occupati

di Giovanni Parente

Sul treno del Milleproroghe atteso in Consiglio dei ministri salgono non solo la proroga al 30 giugno 2023 della dichiarazione Imu relativa all’anno d’imposta 2021 e l’esonero anche nel 2023 per gli operatori sanitari dall’obbligo di emissione delle fatture elettroniche. Arriva anche la proroga di sei mesi dell’entrata in vigore della riforma dello sport dal 1° gennaio al 1° luglio 2023, come chiesto sia dai commercialisti sia dai consulenti del lavoro. Mentre, nonostante non sia contenuta nelle prime bozze circolate del decreto, si continua a lavorare a una soluzione per inserire anche il rinvio di un anno per la parte ordinamentale della riforma del processo tributario, che da gennaio costringerebbe a lasciare l’incarico i giudici tributari che hanno compiuto i 74 anni. Un rinvio annunciato dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo, nell’intervento durante il convegno dell’Associazione magistrati tributari (Amt) di venerdì scorso ad Orvieto (si veda l’articolo «Leo: rinvio per l’uscita dei giudici tributari»).

Sul punto proprio la presidente dell’Amt, Daniela Gobbi, aveva segnalato le difficoltà di «molte Corti di giustizia tributaria» nel formare i collegi a causa «delle dimissioni e delle uscite da gennaio». In questo senso, un differimento tamponerebbe un’emergenza, anche se gli avvocati tributaristi di Uncat hanno manifestato contrarietà sull’ipotesi di permanenza in servizio dopo il compimento dei 74 anni. Poi in una “fase 2” si pone già l’esigenza di rivedere anche la parte processuale della riforma delineata sui titoli di coda della scorsa legislatura con la legge 130/2022. Il “contenitore” per una riflessione a riguardo sarebbe il Ddl di delega fiscale che il Governo si appresta a varare tra gennaio e febbraio.

Intanto, nei primi testi del Milleproroghe c’è una modifica che incide sul versante giustizia tributaria. Riguarda le assunzioni («anche mediante l’utilizzo di vigenti graduatorie di concorsi pubblici») consentite al ministero dell’Economia: 20 dirigenti e 50 funzionari. In entrambi i casi viene specificato che le facoltà assunzionali sono relative all’«anno 2023» e non all’«anno 2022» (ormai quasi finito), come previsto dalla disposizione attualmente in vigore.

Ma, come anticipato, il Milleproroghe accoglie anche le richieste di commercialisti e consulenti del lavoro di spostare la decorrenza della riforma del lavoro sportivo che sta generando un clima di incertezza nel mondo delle società sportive dilettantistiche: l’entrata in vigore slitta così al 1° luglio 2023. L’auspicio arrivato dai Consigli dei due Ordini professionali è che il tempo supplementare sia utilizzato per adottare correttivi e semplificazioni.

Sempre secondo le prime bozze del Milleproroghe viene, tra l’altro, consentito l’utilizzo nel 2023 delle risorse non ancora impiegate nel fondo di solidarietà per i proprietari di immobili occupati previsto dalla manovra 2022.

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