Professione

Fare squadra e strutturarsi per diventare competitivi

Intervista con il presidente dell’isituto revisori legali, Ciriaco Monetta

«È indispensabile creare una rete. Il singolo revisore non è strutturato per seguire gli incarichi di maggiore entità e le responsabilità sono ormai elevatissime». È questo l’obiettivo del presidente dell’Istituto dei revisori legali, Ciriaco Monetta, di fronte a una situazione in cui il 62% dei corrispettivi va alle società di revisione e si concentra nelle cosiddette Big four.
I revisori persone fisiche svolgono il 77% degli incarichi ma quasi tutti di piccola entità con incassi inferiori a 10mila euro. E oltre 12mila revisori hanno un solo incarico...
Per questo è necessario fare squadra. Il progetto di unitarietà e condivisione che ho proposto ai commercialisti e ai consulenti del lavoro punta a creare un interlocutore unico che dialoghi con le istituzioni e le altre professioni. Una partnership tra le tre categorie contabili riunite sotto “lo stesso cappello” che ci permetterà di comunicare con una sola voce.
Un’altra anomalia è l’altissimo numero di inattivi iscritti alla sezione B. Come lo spiega?
Spesso si tratta di soggetti che non accettano incarichi perché non strutturati o privi di esperienza. Essere iscritti alla sezione B è comunque utile per altre attività come certificazioni di contabilità, rendicontazioni o per partecipare ai collegi sindacali. È però anche un residuo del passato. Oggi si accede al Registro solo dopo aver superato l’esame di Stato e effettuato 36 mesi di tirocinio ma prima le regole erano diverse: vi potevano entrare i sindaci di società di capitali e anche chi superava l’esame di abilitazione di commercialista. Infatti, nella sezione B, l’età media è più alta.

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