Imposte

Giochi di Milano-Cortina, tassazione al 60% solo per l’anno 2021

Il prelievo agevolato sugli addetti delle olimpiadi era previsto fino al 2026

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di Antonio Longo e Antonio Tomassini

Tassazione agevolata dei redditi per i lavoratori di Milano-Cortina 2026 con limitazione al 60% e per il solo 2021. È questo il quadro che si delinea dopo le modifiche del decreto Milleproroghe (Dl 228/2021) al decreto giochi olimpici. Con la conversione in legge dell’articolo 5, comma 6, del Dl 16/2020 (decreto giochi olimpici Milano-Cortina 2026) era stato previsto che i redditi da lavoro dipendente e assimilati derivanti dagli emolumenti corrisposti dal comitato organizzatore per l’anno 2020 concorressero integralmente alla formazione del reddito complessivo, per il periodo tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023 nel limite del 60% e per il periodo tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026 nei limiti del 30 per cento.

Con l’entrata in vigore del Milleproroghe il 31 dicembre 2021 la disciplina in questione ha subito una radicale modifica: in particolare, è stato rimodulato il regime temporale della tassazione agevolata, limitandola esclusivamente al 2021 nella misura del 60 per cento. Il Dl giochi olimpici ha mutuato dalla legge 285/2000 l’impalcatura fiscale prevista per i giochi invernali di Torino 2006. La normativa ha, tuttavia, una portata più ampia. Oltre alla non imponibilità ai fini Ires dei proventi percepiti dal comitato organizzatore, il Dl prevede regole (invero con alcuni punti ancora da chiarire) di non imponibilità per gli atleti e i membri della famiglia olimpica, nonché per il Cio (Comitato olimpico internazionale) e altre persone giuridiche presenti in Italia per attività collegate ai giochi. Si applica inoltre una disciplina specifica per l’importazione in Italia dei beni necessari per lo svolgimento della manifestazione. In questo contesto, la concessione di un regime fiscale agevolato ai dipendenti di Milano-Cortina 2026 rappresenta(va) uno strumento largamente utilizzato in sede internazionale per rispondere alle esigenze degli organizzatori di grandi eventi sportivi unici. La ratio dell’agevolazione, un po’ sul modello impatriati, è di attrarre le competenze e i talenti necessari alla realizzazione di un progetto complesso ma temporaneo, che quindi non consente l’offerta di contratti a tempo indeterminato.

Inoltre, l’agevolazione si affiancava al contratto che lega il Cio e l’Ipc (Comitato paraolimpico internazionale) alle città ospitanti l’evento (Host city contract) e che contiene tutte le obbligazioni anche in materia di sostenibilità economica, tra cui la neutralità fiscale dei giochi per evitare la sovrapposizione di regimi di tassazione diversi sul piano internazionale. Resta da capire se vi saranno modifiche in conversione del Dl 228/2021. Ai lavoratori che si trasferissero in Italia potrebbe restare l’ancora del regime impatriati.


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