Finanza

Simest, per l’export arriva l’assist del Fondo 394 contro il caro forniture

Nel Dl Aiuti i finanziamenti agevolati per le imprese colpite dal rialzo dei prezzi. Spetterà al comitato agevolazioni fissare paletti e condizioni per l'accesso

di Celestina Dominelli

Per le imprese esportatrici colpite dal caro approvvigionamenti per via del conflitto russo-ucraino arriva il salvagente dei finanziamenti agevolati. È quanto prevede il decreto Aiuti, pubblicato il 17 maggio in Gazzetta Ufficiale, che estende il sostegno, già previsto dal Dl 14 dello scorso 25 febbraio per chi esporta in Russia, Bielorussia e Ucraina, anche alle altre aziende alle prese con criticità legate alle forniture. Lo strumento, messo nuovamente in campo dall’ultimo provvedimento approvato dal governo, è quello del Fondo 394 gestito da Simest in convenzione con il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale con la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati con una quota a fondo perduto fino al 40% del supporto a valere sulle risorse pubbliche.

Si tratta di una mossa che va nella direzione indicata dalla Commissione europea nel quadro temporaneo per l’emergenza in Ucraina (il cosiddetto Temporary crisis framework), che ha previsto la possibilità per gli Stati membri di concedere anche aiuti a fondo perduto, insieme ai crediti agevolati. Tali aiuti, ha chiarito Bruxelles, potranno essere messi in pista, però, alle seguenti condizioni: massimo di 400mila euro per impresa; sostegno concesso nell'ambito di una misura con un budget predeterminato; scadenza a fine 2022; e, infine, impresa beneficiaria colpita dalla crisi.

Tutti tasselli di cui il governo ha tenuto conto nel tratteggiare questo ulteriore assist per le imprese che si applicherà quindi, chiarisce sempre la norma in linea con la road map europea, fino al 31 dicembre di quest'anno.

Sarà il comitato agevolazioni, presieduto da Lorenzo Angeloni, direttore generale per la promozione del sistema Paese alla Farnesina, a fissare condizioni e declinazione del nuovo supporto considerando le risorse disponibili e l'ammontare complessivo delle domande. Una riunione del comitato è in agenda per il 26 maggio ed è quindi probabile che, già in quella sede, si cominci a mettere mano al possibile perimetro di applicazione della norma. Con l’obiettivo di fissare dei paletti che consentano di discriminare le situazioni di reale difficoltà delle aziende impattate dalla crisi e costrette a fronteggiare anche un rincaro dei prezzi nella ricerca di approvvigionamenti alternativi a quelli dei tre Paesi interessati dal conflitto.

Il ricorso ai finanziamenti agevolati, infatti, è emerso in risposta alle sollecitazioni formulate dalle imprese impegnate oltreconfine e condizionate, non solo dall’aumento delle quotazioni delle materie prime, ma anche da quelle dei semilavorati, dei prodotti finiti utilizzati per l'attività aziendale anche se non incorporati nel prodotto, nonché dai costi di trasporto, sia per effetto dei rincari energetici sia per la necessità di sostituire l’import da Russia, Bielorussia e Ucraina con gli approvvigionamenti provenienti da Paesi meno vicini .

Quanto alle disponibilità, nella relazione tecnica allegata al Dl Aiuti si parla di 2,2 miliardi per il Fondo 394 gestito dalla società presieduta da Pasquale Salzano e guidata da Mauro Alfonso, mettendo insieme sia le risorse residue a fine 2021 sia i nuovi trasferimenti contenuti nelle ultime manovre, nonché i 726 milioni per il fondo di promozione integrata (cofinanziamento a fondo perduto).

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