Imposte

Nella delega fiscale l’obiettivo è la flat tax anche per dipendenti

Il viceministro delle Finanze Maurizio Leo anticipa le linee guida della riforma. Il disegno di legge dovrebbe essere presentato a breve a professionisti e parti sociali

di Maria Carla De Cesari

Delega fiscale in quattro parti, in arrivo al Consiglio dei ministri a fine febbraio o nella prima settimana di marzo.

La flat tax per gli autonomi, rivista con la legge di Bilancio 2023, costituirà uno dei cardini e, anzi, dovrebbe diventare un modello di tassazione esteso anche al lavoro dipendente.

Lo Statuto del contribuente non sarà inserito in Costituzione (per via della procedura e dei tempi lunghi) ma avrà un rango superiore, come le preleggi. Sono alcune delle anticipazioni di Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, intervenuto via web al convegno dedicato alle misure della legge 197/2022 e organizzato, a Milano, dall’Ancot, l’associazione dei consulenti tributari.

Maurizio Leo ha illustrato la scaletta della riforma alla quale sta lavorando, insieme con il dipartimento delle Finanze e all’agenzia delle Entrate, prima che il dossier venga presentato alle parti sociali, agli operatori e ai professionisti.

La prima parte della riforma fisserà i principi generali: oltre alla bussola costituita dallo Statuto del contribuente, si provvederà ad allineare la normativa nazionale alle regole europee e internazionali e verranno semplificate le regole per gli interpelli.

La seconda parte sarà dedicata alle imposte. «Si rivedranno le aliquote Irpef e si cercherà di perseguire l'equità orizzontale», ha spiegato Leo. «L’Ires - ha continuato il viceministro - dovrebbe sempre più andare di pari passo con i risultati di bilancio; andremo all’eliminazione dell’Irap, senza rinunciare, almeno in parte, al gettito che dovremmo assicurare con il meccanismo dell’addizionale per i soggetti Ires. Saranno riscritti le discipline, troppo complesse, degli interessi passivi e delle società di comodo e i criteri di deducibilità dei costi delle auto».

La terza parte riguarderà i procedimenti: l’obiettivo è rivedere le dichiarazioni, il loro calendario, come pure i termini di pagamento. «Dovrà cambiare - ha detto Leo, tornando su un punto su cui insiste da tempo - la filosofia dell’accertamento con l’accordo tra ufficio e piccola impresa del concordato preventivo mi impegno a versare queste tasse e, in cambio, non subirò verifiche».

L’ultima parte riguarda la promessa di testi unici e di un Codice tributario: al di là della difficoltà insita nelle norme fiscali, la riorganizzazione sistematica costituirà un vantaggio per gli operatori e probabilmente per la stessa amministrazione.

Se questi sono i “titoli” e i “capitoli”, Leo si è anche soffermato su alcuni aspetti della tassazione dei redditi da lavoro. «In una prospettiva di legislatura - ha specificato Leo - ridurremo il numero delle aliquote Irpef: le risorse necessarie saranno reperite attraverso la tax expenditure, che dovrebbe avere tra i criteri di taglio l’entità del reddito. Ormai è consolidato che la progressività, al di là delle aliquote, sia conseguibile anche attraverso deduzioni e detrazioni».

Insomma, nel medio periodo l’obiettivo anche per i redditi di lavoro dipendente è arrivare a una flat tax, ha confermato il viceministro.

La soglia potrebbe essere - guarda caso - quella fissata con la legge di Bilancio per gli autonomi: 85mila euro. D’altra parte questo spartiacque non è casuale ma è in linea con la direttiva 2020/285 che consente ai Paesi Ue di definire, entro questo limite, un regime di esenzione Iva.

La conferma è arrivata da Gianfranco Ferranti, docente della Scuola nazionale dell’amministrazione, che era tra relatori intervenuti alla giornata Ancot, insieme con il generale Benedetto Luciano Lipari, Gabriele Sepio, Nicola Forte, Claudio Carpentieri (Cna) e Giacomo Manzana.

L’evento - parte in presenza, parte a distanza - ha registrato la partecipazione di circa mille professionisti. Sotto esame: le norme sull’assegnazione dei beni ai soci; la manovra antievasione sulle partite Iva fasulle; il regime forfettario; le misure per la pace fiscale e la revisione dei bonus fiscali per i lavori edili.

Soddisfazione, al termine, da parte degli organizzatori, il presidente Ancot, Celestino Bottoni, e il responsabile del Centro studi e formazione, Giovanni Bolzoni.

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