Professione

Commercialisti, elezioni rimandate in attesa che si pronunci il Tar

Il Consiglio di Stato: il voto resta sospeso almeno fino al 12 ottobre, giorno della camera di consiglio

di Federica Micardi

Confermato lo stop alle elezioni degli Ordini territoriali dei commercialisti, almeno fino al 12 ottobre. Il ricorso d'urgenza presentato dal Consiglio nazionale dei commercialisti lunedì 26 settembre è stato giudicato “inammissibile” dal Consiglio di Stato, terza sezione,perché la fattispecie «non rientra nei casi eccezionali in cui il bene della vita - nel caso la celebrazione del voto non si tenga nei giorni fissati - sia irrimediabilmente e totalmente perduto».

La sospensione è stata decisa dal Tar del Lazio, con un decreto pubblicato venerdì sera, su ricorso del commercialista Felice Ruscetta, già presidente dell'Ordine di Chieti e per due volte componente del consiglio nazionale (durante la presidenza di Claudio Siciliotti e di Gerardo Longobardi). E ora il Consiglio di Stato dice di aspettare la decisione del Tar, che il 12 ottobre ha già previsto la trattazione collegiale alla camera di consiglio.

Me perché è stato presentato il ricorso? Secondo Felice Ruscetta il Consiglio nazionale non è stato prorogato con una norma, come invece accaduto per gli Ordini locali, e perciò trascorsi 45 giorni dalla sua naturale scadenza (15 febbraio 2021) è decaduto naturalmente, in base agli articoli 3 e 6 del Dl 293/94. Ruscetta, nelle motivazioni presentate al Tar, sottolinea il rischio di ricorsi post voto, che troverebbero una sponda nell’azione del Consiglio nazionale perché la delibera elettorale è affetta da “insanabile nullità” in quanto assunta da un Consiglio non più legittimato. Di contro gli avvocati del Consiglio nazionale, nella memoria inviata al Tar venerdì sera, sostengono che il Dl 293/94 non è applicabile al Consiglio nazionale perché, in base al comma 1, quel decreto si applica agli organi di amministrazione attiva, consultiva e di controllo dello Stato e degli enti pubblici quando alla nomina dei componenti di tali organi concorrono lo Stato o gli enti pubblici, cosa che per i commercialisti non succede. Nella memoria si sottolinea anche il fatto che il ricorso è stato notificato il 30 luglio ma depositato il 7 settembre, rendendo di fatto impossibile una sua trattazione prima della data delle elezioni. .

Intanto il Consiglio nazionale dei commercialisti, attraverso l'informativa 94 pubblicata sul sito domenica 26 settembre, ha sospeso il voto. Per sapere cosa accadrà bisognerà aspettare, esiste però la possibilità del commissariamento, qualora il Tar Lazio dovesse stabilire che per legge il Consiglio nazionale è decaduto. Uno spettro che la categoria vorrebbe evitare, essendoci già passata con pesanti conseguenze per l'intera categoria.

Dai sindacati arrivano comunicati di protesta, e si accusa il Consiglio nazionale di essersi mosso con eccessiva leggerezza. L’Unione giovani parla di «una marea di errori», mentre per il consiglio dell’Adc è «lampante che i nostri vertici manchino di supporti consulenziali importanti per evitare che ogni documento legato alle votazioni venga impugnato».

Ovviamente questa sospensione si riperquoterà anche sulle elezioni del Consiglio nazionale, al momento previste per il 13 gennaio, ma destinate a slittare in avanti, perché si possono svolgere 45 giorni dopo l’elezione degli Ordini e gli elettori devono essere gli ordini rinnovati e non quelli a fine mandato.

Se il Tar affermerà che il Consiglio nazionale è effettivamente decaduto allora tutte le azioni messe in campo dalla fine di aprile ad oggi sarebbero affette da nullità, dando il via ad un effetto a cascata con implicazioni ancora non prevedibili. in questo scenario ancora tutto da definire il 6 e i 7 ottobre dovrebbero svolgersi a Roma gli Stati generali della professione. Date le circostanze il condizionale è d’obbligo.

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