Professione

Colonnine di ricarica, via al bonus 40% per imprese e professionisti

Disponibili 90 milioni. Per i forfettari limite di spesa a 20mila euro

di Serena Impernato

Via all’erogazione dei 90 milioni di euro previsti dalla legge 104/2020 per chi installa infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. È arrivato col decreto del ministero della Transizione ecologica (Mite) del 25 agosto 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 ottobre. Beneficiari: le persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni e i soggetti Ires. Devono avere i requisiti richiesti sia alla data di presentazione della domanda sia alla data di erogazione del contributo.

Il bonus è in conto capitale e ha un massimo pari al 40% delle spese ammesse. Ogni soggetto può presentare una sola domanda.

Requisiti delle imprese

Le imprese devono:

- avere sede in Italia;

- risultare attive e iscritte al Registro imprese, con iscrizione Inps e Inail e Durc regolare;

- essere in regola col Fisco;

- non devono aver richiesto ulteriore contributo pubblico per le spese oggetto del Dm.

Non possono presentare istanze le imprese in difficoltà o sottoposte a procedure concorsuali o equivalenti e quelle sottoposte a sanzioni interdittive o non in regola con la restituzione di somme dovute per revoca di agevolazioni (comprese quelle che hanno già superato i massimali del regolamento de minimis).

Requisiti dei professionisti

I professionisti devono:

- essere in regola con adempimenti fiscali, versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali ed eventuali restituzioni di somme dovute per revoca di agevolazioni;

- avere volume d’affari (da ultima dichiarazione Iva, rigo VE50) non inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica.

I forfettari possono fare richiesta per un valore dell’infrastruttura non superiore a 20.000 euro.

Non sono ammessi i professionisti che abbiano chiesto o ricevuto ulteriori aiuti pubblici per colonnine e quelli non in regola con rimborsi di aiuti richiesti e verificati illegali o incompatibili dalla Commissione Ue.

Spese ammissibili

Le spese che danno diritto al contributo vanno sostenute dopo l’entrata in vigore del Dm. Si considerano gli importi al netto di Iva, per:

- acquisto e messa in opera di infrastruttura di ricarica;

- costi per la connessione alla rete elettrica e di connessione per un massimale del 10%;

- i costi progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, nel limite del 10%.

Sono escluse le spese per tributi, consulenze, terreni, immobili, servizi diversi e autorizzazioni.

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