Imprese alla prova della fiscalità doganale
Con l’aumento vertiginoso degli scambi internazionali la tematica doganale diventerà lo snodo fondamentale della fiscalità d’impresa; uno snodo su cui però in Europa le autorità competenti non sono allineate. È questo uno dei principali concetti emersi ieri a Milano nel corso del primo dei tre seminari organizzati da Assonime e agenzia delle Dogane e dei Monopoli su “Le competenze doganali per l’attività d’impresa”.
La moltiplicazione degli scambi parte prima di tutto all’interno delle imprese: «Gli scambi transnazionali fra società del gruppo - ha sottolineato Ivan Vacca, condirettore generale di Assonime - raggiungono l’ 80% degli scambi complessivi. Questo a causa della frammentazione delle fasi produttive fra le imprese di gruppo per sfruttare i vantaggi in termini di costi e di economie di scala». Tutto questo, continua Vacca, «richiede un'attenta pianificazione fiscale e, soprattutto, una conoscenza attenta degli istituti fondamentali dei tributi doganali che possono condizionare pesantemente la diffusione commerciale di un prodotto».
In tutto ciò il ruolo delle autorità doganali per ridurre l’impatto degli adempimenti è fondamentale. L’Agenzia ha spinto verso l’informatizzazione del sistema facendo diventare l’Italia una delle sue punte di diamante. «Ma molte delle dogane degli altri Paesi - ha sottolineato Cinzia Bricca, vicedirettore vicario dell’Agenzia - sono indietro sotto questo profilo, il che crea disparità tra gli operatori. Anche per questo serve una dogana davvero europea».