Professione

I commercialisti lanciano la piattaforma nazionale: dialogherà con le banche

La categoria si prepara a un pressing per rivedere gli obblighi antiriciclaggio

di Giovanni Parente

Una piattaforma nazionale gestita dal Consiglio nazionale in cui verranno convogliati i dati contabili ed economici delle aziende seguite e che dialogherà direttamente con il mondo bancario. Ad annunciare il progetto è stato il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti (Cndcec), Elbano de Nuccio, in occasione dell’assemblea dei presidenti degli Ordini territoriali . Assemblea che si è aperta con un minuto di raccoglimento per la strage di domenica a Roma, in cui sono state uccise le colleghe Nicoletta Golisano e Fabiana De Angelis (il cui decesso è stato reso noto martedì 13 dicembre). E de Nuccio ha poi fatto sapere che «ci impegneremo, in forme e modi che studieremo già nei prossimi giorni, ad onorare la loro memoria».

Tornando alla piattaforma, de Nuccio ha delineato la possibile roadmap: il Consiglio ha dato avvio a un bando per la selezione di un project manager, una volta scritto il progetto e dettato il capitolato tecnico si potrà dare avvio al bando per la selezione di chi realizzerà la piattaforma. Passaggi che dovrebbero portare a metà 2023 il progetto in una fase di maggiore concretezza e di lancio della piattaforma.

L’idea di fondo è che i dati inseriti dai singoli commercialisti (poi si studieranno le modalità tecniche per consentire il flusso magari attraverso i software ora utilizzati in studio) siano un patrimonio a cui il mondo finanziario potrà accedere, nell’ottica di integrazione dei dati, dietro pagamento. Ma il progetto è molto più ampio perché, come spiegato da de Nuccio a margine dell’evento, la piattaforma diventerà «lo strumento di comunicazione dei flussi interno verso l’interno e interno verso l’esterno del Consiglio nazionale». In pratica, la piattoforma consentirà agli Ordini territoriali di far fronte agli adempimenti antiriciclaggio, sulla «231» e sulla sicurezza lavoro. Inoltre, de Nuccio ha posto il «tema dell’uniformità dell’azione disciplinare». La piattaforma dovrà permettere di creare una banca dati unica a livello centrale, che dia una prassi uniforme per assicurare un trattamento il più omogeneo possibile dei casi sul territorio.

L’ipotesi è che questo nuovo strumento informatico funga da supporto di banca dati e consulenza fiscale per gli iscritti all’Ordine dei commercialisti. Ma si guarda anche all’idea di una “Consip dei commercialisti”: la piattaforma sarà utilizzata dagli iscritti all’Ordine per effettuare acquisti centralizzati.

Oltre alla piattaforma, de Nuccio ha anticipato di voler portare avanhti un’intesa con l’Abi per declinare le tecniche e le modalità con cui nell’ambito della disciplina della crisi d’impresa le banche comunicano la riduzione degli affidamenti agli organi di controllo. «Il protocollo con Abi ci dà una visibilità nel contesto finanziario - ha affermato il presidente del Cndcec - per affermare che i preposti alla funzione prevista dalla legge sono i commercialisti».

Nel corso dell’intervento davanti ai presidenti dell’Ordine territoriali, de Nuccio ha annunciato l’intenzione di proporre un’azione a livello nazionale ed europeo per chiedere modifiche agli adempimenti e alle sanzioni antiriciclaggio a carico dei professionisti, anche aggregando altre categorie professionali.

Nel rimarcare poi il distinguo tra rappresentanza istituzionale che spetta al Consiglio nazionale e rappresentanza sindacale che spetta alle associazioni sindacali, de Nuccio ha voluto precisare che «le proposte devono arrivare da tutti» ma «quando si dialoga con le istituzioni la voce deve essere una sola», quella appunto del Consiglio nazionale. Questo anche nella prospettiva della riforma del sistema tributario, in cui l’obiettivo dovrà essere «semplificare».

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