Imposte

Iperammortamenti verso una nuova proroga al 30 settembre 2018

di Marzio Bartoloni e Marco Mobili

Iperammortamenti fino a settembre 2018. È destinato a guadagnare altri due mesi di vita il bonus per ammortizzare al 250%il costo di acquisto di beni ad alta tecnologia che rientrano nel piano «Industria 4.0 ». Il termine del 31 luglio 2018 viene spostato al 30 settembre 2018. Lo prevede un emendamento rivisto e corretto dall’Esecutivo al decreto legge sul Mezzogiorno all’esame della Commissione Bilancio del Senato. Oggi il Governo dovrebbe scoprire definitivamente le sue carte e presentare ulteriori correttivi al cosiddetto decreto Sud, tra cui lo stanziamento aggiuntivo di almeno 100 milioni per le province. Stanziamento annunciato la scorsa settimana dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, e di cui ora si attendono i dettagli.

Maggioranza e Governo con i due relatori - Salvatore Tomaselli (Pd) e Simona Vicari (Ap) - sono al lavoro anche sulle misure su cui poggia il provvedimento, tra cui le Zes, le zone economiche speciali, gli incentivi per l’imprenditoria al Sud e il trasporto locale. In commissione Bilancio, intanto, si è proceduto alla segnalazione da parte dei gruppi degli emendamenti considerati rilevanti e si è arrivati così a circa 250 proposte di modifica rispetto alle 760 presentate in Commissione. Le riunioni per trovare la quadrature sulle misure da approvare proseguiranno anche oggi ( l’ultima c’è stata ieri sera) e per questo, oltre all’attesa degli emendamenti governativi, i primi voti sono slittati a lunedì prossimo. Con l’obiettivo, comunque, da parte della maggioranza di chiudere martedì l’esame in Commissione per consentire subito dopo l’approdo in aula al Senato.

L’ulteriore proroga di due mesi degli iperammortamenti ha ricevuto già il via libera della Ragioneria e ricalca l’emendamento presentato da Giorgio Santini (Pd) all’articolo 14 del decreto. In particolare si punta a spostare in avanti di due mesi (dal 31 luglio al 30 settembre 2018) il termine entro cui devono essere effettuati gli investimenti in beni strumentali ad alto contenuto tecnologico per la digitalizzazione della produzione secondo il modello di Industria 4.0. Con l’emendamento, dunque, si sposta a settembre 2018 il termine per la consegna dei beni digitali a patto che entro la fine dell’anno sia stato corrisposto almeno il 20% a titolo di acconto. Lo spostamento costerà alle casse dello Stato circa 20 milioni in più l’anno che saranno coperti con la riduzione del Fondo per gli investimenti strutturali di politica economica.

Sul fronte trasporti si proverà a ripristinare invece il Regio decreto del 1931 - abolito nella “manovrina” - che garantiva maggiori tutele sul trattamento economico, come la cosiddetta clausola sociale, per il personale delle ferrovie, tramvie e linee di navigazione interna al centro dell’ultimo sciopero dei trasporti. E sempre su questo fronte si tenterà anche di risolvere il nodo delle linee gestite da piattaforme telematiche come a esempio Flixbus. Con la manovrina si era prevista una stretta che rischia ancora ora di costringere Flixbus a non poter più operare da novembre in poi. Una soluzione potrebbe arrivare proprio con un emendamento al Dl Sud che aprirebbe a una proroga e istituirebbe un tavolo tecnico per scrivere un decreto con principi e criteri di riordino della materia.

Ma come ha sottolineato ieri lo stesso ministro dei Trasporti, Graziano Delrio la soluzione potrebbe arrivare anche senza modificare la manovrina: «Può anche darsi che non ce ne sia bisogno, perché le interpretazioni possono essere sufficienti».

Tra le modifiche in arrivo dal Governo anche il tentativo di rafforzare il sistema di formazione duale previsto dal Jobs act. Un emendamento, caldeggiato da Marco Leonardi, a capo del team economico di Palazzo Chigi, stanzia 10 milioni per finanziare ulteriori percorsi formativi di qualifica professionale. L’obiettivo è quello di dare una opportunità in più agli studenti di 14-18 anni per frequentare corsi di qualifica e diploma professionale nell’ambito del sistema duale di apprendimento presso le istituzioni formative accreditate, molto utili per una rapida transizione nel mondo del lavoro. I 10 milioni di euro aggiuntivi (rispetto ai 27 milioni già stanziati) saranno dirottati infatti nelle Regioni «in cui il numero di studenti iscritti ai percorsi Iefp presso gli istituti accreditati non è superiore al 2% del totale degli studenti iscritti alle scuole superiori». In pista anche una modifica al costo standard per il riparto dei fondi tra le università. Nel calcolo dovranno essere presi in considerazione anche gli studenti iscritti anche se fuori corso (di un anno), ma che abbiano conseguito almeno 10 crediti formativi.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©