Professione

Commercialisti, slitta a fine febbraio il voto sul Consiglio nazionale

La Giustizia chiede ai vertici un parere sui tempi prima di emanare il decreto con la nuova data

di Federica Micardi

Le elezioni del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, previste per il 13 gennaio, saranno prorogate.

Il direttore generale del dipartimento Affari di Giustizia del ministero della Giustizia, Giovanni Mimmo, l’8 novembre, ha scritto al Consiglio nazionale, ricordando che il rinnovo dei vertici nazionali dovrà essere fatto dagli Ordini che risulteranno vincitori dalle elezioni attualmente sospese in attesa che si pronunci il Consiglio di Stato il 18 novembre. La Giustizia propone come possibile data «entro la fine di febbraio 2022» quando, secondo il ministero, con ragionevole probabilità sarà stata completata la procedura elettorale per il rinnovo dei consigli territoriali.

Come anticipato su queste colonne (si veda il Sole 24 Ore del 5 novembre) la Giustizia interviene nella querelle elettorale, sollecitata da alcuni Ordini e dallo stesso Consiglio, per scandire con chiarezza gli step elettorali.

Nella comunicazione inviata ieri il ministero, nel riconoscere il Consiglio nazionale quale interlocutore di riferimento, gli chiede un parere sulla possibile collocazione temporale del rinvio, sollecitando una risposta in tempi brevi per consentire «l’adozione del relativo decreto della signora ministra». Spetta infatti alla ministra Marta Cartabia stabilire la data per le elezioni nazionali dei commercialisti, è invece compito del Consiglio indire quelle territoriali. Queste ultime, ricordiamo, sono state sospese dal Tar Lazio in via cautelare perché un commercialista ha presentato ricorso contro la delibera del Consiglio che aveva previsto le elezioni locali a novembre, ritenendo il Consiglio decaduto per fine mandato. In attesa della pronuncia del Consiglio di Stato - che ha fissato per la discussione collegiale la Camera di Consiglio del 18 novembre 2021 - la Giustizia fa la sua mossa.

Secondo il ministero l’articolo 25 del Dlgs 139/2005, che delinea il meccanismo elettivo per la categoria, è fondato su gradi successivi e concatenati di rappresentatività, sul piano territoriale e sul successivo piano nazionale e ciò implica la necessità che l'elezione del Consiglio nazionale – in quanto di secondo grado – avvenga fisiologicamente in un momento successivo a quelle degli organi territoriali.

Ma non è tutto. La Giustizia ricorda che anche il Consiglio di Stato, sezione II, il 12 ottobre 2016, affare 187 ha ritenuto che per non generare distorsioni nel sistema della rappresentatività debbano essere i consigli territoriali rinnovati ad eleggere i rappresentanti nazionali.

La proroga arriva sul filo di lana, il 13 novembre sarebbe scaduto il termine per la presentazione delle liste dei candidati al ministero, che deve essere fatta sessanta giorni prima del voto.

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