Imposte

Riforma Irpef: dalle detrazioni da lavoro alle aliquote, la proposta di Confprofessioni

Riduzione dell’aliquota dal 38 al 35 per cento. Detrazione di 18mila euro per gli under 35

di Maria Carla De Cesari

Tassare i redditi da lavoro – autonomo, dipendente o da pensione – senza disparità. Introdurre correttivi sulla progressività, la cui curva sale in modo troppo ripido per i redditi medio-bassi, per poi asssestarsi intorno ai 55mila euro. Su questi principi, tra i capisaldi della proposta di riforma dell’Irpef presentata ieri al Senato da Confprofessioni, si sono ritrovati – sia pure con sfumature diverse – i parlamentari rappresentanti delle forze di governo, da Leu a Italia Viva, dal M5s alla Lega, dal Pd a Forza Italia (si veda anche «Il Sole 24 Ore» di ieri).

Tutte le forze politiche sono consapevoli dell’urgenza della riforma fiscale: il sistema tributario è infatti frutto di una congerie disordinata di norme, che hanno reso sbilanciato il rapporto tra contribuente e amministrazione finanziaria. Per tutti, anche per Fratelli d’Italia, è ormai imprescindibile inserire in Costituzione lo Statuto del contribuente.

La proposta di Confprofessioni, presentata ieri dal presidente Gaetano Stella e dal delegato fiscalità Andrea Dili, si basa su pochi punti: detrazioni da lavoro uguali per tutti pari a 12 mila euro l’anno, deduzione per la produzione del reddito del 5%, riduzione della terza aliquota dal 38 al 35%, infine introduzione di un’aliquota del 45% per i redditi oltre i 150mila euro. A questo Confprofessioni accompagna una proposta per i giovani fino a 35 anni: una detrazione annua di 18mila euro fino a 55mila euro di reddito.

Carla Ruocco, M5s, presidente della commissione d’inchiesta sulle banche, ha apprezzato soprattutto la parte del progetto a vantaggio dei giovani. Alberto Gusmeroli, Lega, vice presidente della commissione Bilancio della Camera, ha sottolineato la riduzione della terza aliquota al 35 per cento. Con pragmatismo Gusmeroli ha spiegato che la priorità è la riduzione delle imposte, anche se la tassa piatta proposta dal suo partito resta il traguardo. Stefano Fassina, Leu, segretario della commissione Bilancio della Camera, ha ammesso che occorre tassare in modo uguale i redditi. Occorre – ha rilanciato – un confronto anche sui redditi di capitali.

Tommaso Nannicini, Pd, presidente della commissione di controllo sugli enti previdenziali, ha chiesto che il governo utilizzi i circa 30,6 miliardi per finanziare le riforme abilitanti del Pnrr, tra cui quella del Fisco. La proposta di Confprofessioni – ha detto – è una buona base di partenza. Ylenia Lucaselli, Fratelli d’Italia, e Danatella Conzatti, Italia viva, segretario della commissione Bilancio del Senato, hanno rilanciato anche la riforma sul reddito delle società. Infine, Andrea Mandelli, Forza Italia, vice presidente della Camera, ha assicurato l’impegno del suo partito per la semplificazione.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©