Finanza

Microcredito con limite a 40mila euro

di Paolo Rinaldi

Fra le misure in corso di esame, sotto forma di emendamenti alla manovra finanziaria, si sta valutando l’ampliamento degli strumenti di microcredito a favore delle imprese danneggiate dalla pandemia.

La legge 385/1993 dispone la disciplina del microcredito, destinato alle persone fisiche, alle società di persone o alle srl semplificate, e che viene erogato nei limiti di 40mila euro, non garantiti, e finalizzati all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali.

La circostanza che i danni subiti dalle piccole imprese non siano ancora stati riassorbiti ha spinto verso una proposta che eleva a 75mila euro il tetto dei finanziamenti in oggetto, e soprattutto elimina lo scopo dei mutui stessi, consentendo conseguentemente che essi possano coprire anche esigenze di liquidità e riequilibrio del passivo.

Particolarmente interessante risulta poi la novità prevista dal comma 1-bis che viene aggiunto all’articolo 111 della legge 385/1993, il quale prevede la possibilità di concedere microcredito anche alle srl ordinarie, nei limiti di un importo ancora più elevato e pari a 100mila euro.

Si tratterebbe – se venisse approvata la disposizione in oggetto – di una boccata di ossigeno per le realtà più piccole, che potrebbero godere di somme ulteriori rispetto agli altri aiuti già disponibili.

Le modifiche proposte, inoltre, chiarirebbero che la durata dei finanziamenti di micro credito potrà spingersi fino a 15 anni, dunque un orizzonte temporale congruo e in grado di consentire all’impresa di spalmare in molti anni la rata di ammortamento del prestito.

Chiarita infine la mancanza di limitazioni di tipo dimensionale riguardo ai ricavi, agli attivi e al livello di indebitamento: basterà la forma sociale di srl per poter accedere a questi nuovi finanziamenti.

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