Ravvedimento speciale per l’errata indicazione delle ritenute

Nel caso prospettato, con riferimento alla dichiarazione validamente presentata per il periodo di imposta in corso al 2021, è stata commessa la violazione di infedele dichiarazione (punita con la sanzione minima del 90% della maggiore imposta dovuta) e sanabile spontaneamente fino alla eventuale notifica dell’atto impositivo mediante ravvedimento operoso di cui all’articolo 13 del Dlgs 472/97 o fino al 30 settembre 2023 (nuovo termine così prorogato dal decreto Bollette approvato in Consiglio dei ministri il 28 marzo) mediante il cosiddetto “Ravvedimento speciale” di cui all’articolo 1, commi 174 e seguenti della legge 197/2022. In entrambi i casi, occorre comunque rimuovere la violazione mediante la presentazione di una dichiarazione integrativa e procedere con il contestuale pagamento della maggiore imposta, sanzioni e interessi legali. Tuttavia, a differenza del ravvedimento operoso “ordinario” che prevede la riduzione delle sanzioni da 1/9 a 1/5 del minimo a seconda di quando esso viene effettuato, nel caso di ravvedimento speciale è prevista la riduzione a 1/18 del minimo ed è possibile il pagamento rateale. Pertanto, nel caso prospettato sembrerebbe più conveniente optare per il ravvedimento speciale con sanzione ridotta al 5% (90/18), tenendo comunque presente che ai fini del perfezionamento del ravvedimento operoso speciale è necessario che il versamento di quanto dovuto (imposta, sanzione e interessi legali) avvenga entro il 30 settembre 2023 e che entro la stessa data sia presentata la dichiarazione integrativa. Le modalità di pagamento sono quelle ordinarie, quindi viene utilizzato il modello F24 ed è ammessa la compensazione ai sensi dell’articolo 17 del Dlgs 241/97. I codici tributo sono stati approvati con risoluzione dell’agenzia delle Entrate 14 febbraio 2023, n. 6.

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