Dieci anni per richiedere la maggior imposta di successione versata

La maggior imposta di successione versata nelle more del giudizio può essere richiesta entro dieci anni da quando la relativa sentenza diviene definitiva. A precisarlo è la Corte di cassazione con l’ordinanza n. 25212 depositata ieri.

La vicenda trae origine dalla richiesta di rimborso avanzata da tre sorelle in seguito al versamento di maggiore imposta di successione.

In particolare, era stata corrisposta l’imposta richiesta con specifici atti impositivi che una volta impugnati erano stati annullati.

Ne è così conseguita la richiesta di restituzione, che però, secondo l’Ufficio era tardiva perché successiva al decorso il termine di decadenza previsto dall’articolo 40 Dlgs 346/90.

La Corte di cassazione ha ricordato che la norma (articolo 40 Dlgs 346/90) prevede che se l’imposta liquidata dal giudice tributario è inferiore a quanto già versato nelle more del giudizio, la differenza deve essere rimborsata d’ufficio al contribuente entro 90 giorni dalla notificazione della decisione. Inoltre, è previsto (articolo 42) che il rimborso deve essere richiesto a pena di decadenza entro 3 anni dal giorno del pagamento o se posteriore da quello in cui è sorto il diritto alla restituzione.

Tuttavia, la norma espressamente deroga l’ipotesi prevista per la liquidazione giudiziale (articolo 40), per la quale il rimborso deve essere disposto d’ufficio entro 90 giorni dalla notificazione della decisione. Secondo i giudici di legittimità, quindi, tale previsione, esonera in via “eccezionale” dalla sanzione della decadenza triennale (Cassazione 27408/2020).

Ne consegue così che il diritto al rimborso fondato sull’accertamento giudiziario dell’indebita riscossione di imposta è soggetto soltanto al termine decennale di prescrizione ordinaria decorrente dalla data di definitività della sentenza.