Controlli e liti

Il trustee può chiedere l’ok a costituirsi

di Angelo Di Sapio e Daniele Muritano

Il trustee può chiedere al giudice di essere autorizzato a costituirsi in giudizio. Il Tribunale di Ancona (decreto 414/2018) aggiunge un’ulteriore tessera al mosaico dei provvedimenti camerali in materia di trust.

Il caso riguardava un trust regolato dalla legge di Jersey (Tjl), istituito in esecuzione di un testamento sulla cui validità era sorta una controversia. Così il trustee ha chiesto l’autorizzazione a difendersi a spese del trust.

L’articolo 51 della Tjl consente al trustee di rivolgersi alla Corte per avere direttive su come possa o debba agire in relazione a qualunque fatto riguardante il trust. L’atto istitutivo del trust replica questa regola e consente al trustee di rivolgersi al giudice: tra i costi di gestione del trust rientrano le spese legali, comprese quelle relative alla validità del testamento.

Il Tribunale di Ancona, de plano, ravvisa la propria giurisdizione e autorizza il trustee a costituirsi in giudizio e prelevare dal fondo in trust le somme per la difesa fino alla sentenza di primo grado nei limiti di cui al Dm 55/2014.

Il provvedimento interseca alcuni nodi cruciali in tema di trust. Esso è sì extra codicem, ma trova un solido puntello funzionale. L’articolo 11 della Convenzione de L’Aja obbliga il giudice del foro a riconoscere al singolo trust gli effetti della legge a esso applicabile. Se la legge straniera gli riconosce il potere di pronunciarsi, il giudice italiano che declina di provvedere rischia di compromettere l’effettività del trust, in contrasto con la Convenzione. Su come debba provvedere occorre però intendersi: l’autorizzazione a costituirsi crea qualche problema.

Nel diritto inglese il Beddoe Order esonera il trustee dal sostenere in proprio le spese in caso di soccombenza. L’applicazione delle regole inglesi va però strutturata. A tacer d’altro, in Inghilterra il trustee ha un preciso obbligo di condotta processuale neutrale in caso di dispute ostili (è la regola Alsop Wilkinson v Neary del 1994 ricordata sul Sole 24Ore del 9 novembre 2017). E poi, per la Beddoe application occorre rivelare tutti i fatti alla base della richiesta (full disclosure), provare adeguatamente le ragioni che rendono opportuno agire o costituirsi, depositare pareri legali sul possibile esito della lite, coinvolgere i beneficiari. Nulla di tutto ciò risulta avvenuto nel caso di specie.

Il tema è spinoso, anche sul piano processuale. Riguarda non solo l’allocazione dei costi della lite, ma anche entità e consistenza dell’asse ereditario. In caso di nullità del testamento, l’autorizzazione salverà il trustee dai costi. Il trustee convenuto, dunque, sta agendo a spese dell’eredità e dunque dell’attore. Il circolo rischia di diventare vizioso nel caso di condanna alle spese del trustee.

Si dice che, certe volte, la letteratura percepisce situazioni che il diritto minimizza. Basterebbe sfogliare Dickens: «Casa desolata» dà uno spaccato straordinario del possibile esito di queste liti. La causa ereditaria su cui si snoda il romanzo si chiude perché la cifra contesa è bruciata in spese legali.

Tribunale Ancona - Decreto 414/2018

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