Imposte

Bonus mobili fino al 2024 con plafond di 5mila euro e nuove etichette energetiche

A fine 2021 termina il plafond di 16mila euro ma manca un regime transitorio per le classi E ed F

Possibile proroga del bonus mobili fino al 2024, con plafond a 5.000 euro e requisiti adeguati alle nuove etichette energetiche. Lo prevede l’articolo 8 del progetto di legge di Bilancio approvato dal Governo il 28 ottobre.
La norma oggi in vigore (articolo 16, comma 2, Dl 63/2013) prevede, fino al 31 dicembre 2021, una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione è calcolata su un plafond massimo che, fino al 2020, era di 10mila euro e per il 2021 è stato elevato a 16 mila per ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
La proposta approvata dal Governo proroga il bonus mobili sino al 2024, ma riduce il plafond a solo 5.000 euro per il triennio 2022-2024. Ridefinisce poi i requisiti di ammissibilità degli elettrodomestici, fissando - per le apparecchiature per le quali è prevista l’etichetta energetica – la classe minima A per i forni (invariata, perché la categoria non è stata ancora riscalata), E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, ed F per i frigoriferi e i congelatori.
La norma oggi in vigore creava infatti problemi applicativi (si veda l’articolo pubblicato su NTFisco) perché il requisito minimo della classe A era, di fatto, inapplicabile: dal 1° marzo 2021 sono infatti in vigore le nuove etichette energetiche UE per alcuni elettrodomestici (tra cui frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie) previste dal regolamento UE 2017/1369.

Per alcune tipologie di elettrodomestici le classi A+, A++, A+++ e le relative etichette sono state soppresse e “riscalate” (rescaled). I prodotti diventano infatti sempre più efficienti, e quasi tutti i nuovi modelli si classificavano nelle categorie più alte (A+++, A++, A+). Anziché aggiungere altri + alla classe A, si è preferito “riscalare” le nuove etichette energetiche prodotto per prodotto, utilizzando una più semplice scala da A (massimo) a G (minimo). Nel 2021 la nuova etichetta è entrata in funzione per lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, frigoriferi e congelatori, ma non esiste una tabella di conversione da nuova a vecchia scala: la nuova classificazione avviene attraverso il database Eprel, in cui i fornitori caricano le informazioni di ciascun prodotto ed al quale consumatori possono accedere in consultazione tramite QRcode. Per il futuro, se la proposta governativa sarà approvata dal parlamento, non vi saranno più problemi applicativi. Resta però da chiarire il trattamento degli elettrodomestici acquistati nel 2021.

Il progetto di legge di Bilancio 2022 licenziato dal Governo prevede infatti (articolo 185) l’entrata in vigore il 1° gennaio 2022: fino al 31 dicembre sarà quindi ancora in vigore il plafond più elevato di 16mila euro, ma anche il requisito oggi in vigore, che per gli elettrodomestici diversi dai forni prevede la classe minima A+. Classe che, però, non esiste più per tutti i prodotti riscalati. In via interpretativa si può ritenere che i nuovi requisiti dettino una sorta di equivalenza ex lege, per cui anche nel 2021 saranno ammissibili lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie di classe E o superiore, e i frigoriferi e congelatori dalla F in su. Ma sarebbe sicuramente preferibile, per evitare confusione applicativa, che nell'iter parlamentare sia introdotta una disposizione transitoria che espressamente sancisce la applicabilità delle nuove classi E ed F anche per il 2021.

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