Imposte

Iva, da febbraio la precompilata inviata a 2,3 milioni di autonomi

Dopo il rodaggio partito a settembre 2021 e la messa a punto dell’infrastruttura tecnologica debutterà la nuova dichiarazione precompilata Iva

di Marco Mobili e Gianni Trovati

Tocca alle scadenze rigide del Pnrr il compito di trasformare in realtà una promessa agitata da tempo ma fin qui rimasta tale. Dopo il rodaggio partito a settembre 2021 e la messa a punto dell’infrastruttura tecnologica, a febbraio la nuova dichiarazione precompilata Iva debutterà davvero.

Si tratta appunto di uno degli obiettivi 2023 del Pnrr che il governo dovrà centrare entro giugno per staccare la quarta rata da 16 miliardi. Il target è alla voce «M1C1-109 – Riforma dell’amministrazione fiscale», e prevede l’invio sperimentale delle precompilate Iva ad almeno 2,3 milioni di commercianti, artigiani, imprese e professionisti.

La macchina , guidata da Ernesto Maria Ruffini, è pronta a partire da febbraio, con quattro mesi di anticipo rispetto al Piano anche per non stravolgere il calendario degli adempimenti delle partite Iva. Nei prossimi giorni arriverà il provvedimento con la data esatta di partenza. Rispetto al provvedimento delle Entrate del settembre 2021 ci saranno alcune novità. Due su tutte.

Nei 2,3 milioni di partite Iva a cui sarà recapitata la precompilata ci saranno anche gli agricoltori, inizialmente esclusi. Inoltre, nelle intenzioni dell’amministrazione c’è la volontà di inviare il modello «fai da te» a tutti i soggetti Iva di cui il Fisco ha i dati relativi ai registri precompilati.

L’infrastruttura tecnologica per mettere a disposizione i documenti precompilati Iva alla platea del periodo sperimentale è stata realizzata con Sogei dal 13 settembre del 2021.

La prima dichiarazione Iva annuale precompilata, relativa alle operazioni 2022, sarà messa a disposizione dei contribuenti nell’applicativo web da febbraio e verrà predisposta utilizzando la mole di dati già in possesso delle Entrate. Si tratta delle informazioni recuperate dai registri Iva precompilati, eventualmente integrati dai soggetti Iva o dai loro intermediari, dei dati dei corrispettivi giornalieri telematici per le operazioni con i consumatori, delle liquidazioni periodiche (Lipe) e dei dati dell’anagrafe tributaria.

Con il meccanismo ormai collaudato nella precompilata per le dichiarazioni dei redditi e dei 730, con l’applicativo predisposto dalle Entrate i contribuenti Iva potranno visualizzare, modificare, integrare, stampare e trasmettere la dichiarazione e versare l’eventuale imposta che risulta dovuta all’Erario.

La platea dei soggetti che riceverà in via sperimentale la precompilata è stata individuata prima di tutto nelle partite Iva che liquidano l’imposta trimestralmente. Oltre agli agricoltori, la precompilata raggiungerà le situazioni meno complesse (saranno esclusi i cosiddetti “pro rata”) che riguardano i soggetti attivi in particolari settori per i quali sono previsti regimi speciali o che applicano l’Iva separatamente, per obbligo di legge o per opzione, relativamente alle diverse attività esercitate, oppure aderiscono alla liquidazione dell’Iva di gruppo, partecipano a un gruppo Iva o per i quali nell’anno di riferimento è stato dichiarato il fallimento o la liquidazione coatta amministrativa. Ci sono poi le Pa e gli altri enti e società indicati dalle Finanze, i commercianti al minuto che trasmettono i corrispettivi senza distinzione per aliquote e ripartiscono l’ammontare, per l’applicazione delle differenti aliquote, in proporzione degli acquisti, e gli operatori che trasmettono i corrispettivi per le cessioni di benzina o gasolio e per le cessioni di beni o prestazioni con distributori automatici. A chiudere la platea anche i contribuenti Iva che erogano prestazioni sanitarie e, per l’anno d’imposta 2022, quelli che liquidano la contabilità Iva per cassa.

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