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Terzo settore in corsa per il credito d’imposta acqua potabile

Le domande per il tax credit vanno presentate entro il 28 febbraio 2023

di Jessica Pettinacci e Gabriele Sepio

Anche il terzo settore in corsa per il bonus acqua potabile 2023: le domande per il tax credit vanno presentate entro il 28 febbraio. Si tratta dell’incentivo introdotto dalla legge di bilancio 2021, inizialmente previsto per il biennio 2021/22 e da ultimo prorogato per tutto il 2023 (articolo 1, comma 713, della legge 234/2021, modificato dall’articolo 1, comma 1087, della legge 178/2020). Un incentivo che ha riscosso successo. Prova ne sono i 16milioni di euro richiesti per le spese sostenute nel 2021 a fronte di 5 milioni di euro di risorse disponibili che costituiscono limite di spesa.

Si tratta di una misura che, con specifico riferimento al Terzo settore, si aggiunge alle altre contenute nel decreto Aiuti quater. Si pensi, ad esempio, al superbonus o agli incentivi contro il caro energia.

Il raggio d’azione

Il bonus in questione è volto a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di plastica per acque destinate ad uso potabile. In questo senso, è riconosciuto un credito d’imposta, in misura pari al 50 % delle spese complessive sostenute per l’acquisto e installazione di sistemi di:

• filtraggio;

• mineralizzazione;

• raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare.

La platea di riferimento

Sotto il profilo soggettivo, rientrano tra i beneficiari le persone fisiche, gli esercenti attività d’impresa e gli enti non commerciali, inclusi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e gli Ets. Vale a dire sia coloro che sono iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore, sia le Onlus che – in questa fase transitoria – sono qualificate Ets e dunque ammesse al beneficio. A livello operativo, va considerato che il bonus potrà essere fruito da parte delle persone fisiche entro un ammontare massimo pari a mille euro per ciascuna unità immobiliare.

Discorso diverso, invece, per tutte le altre categorie di beneficiari, inclusi gli Ets. Per questi infatti la soglia massima di spese agevolabili è più alta e ammonta a 5mila euro per ciascun immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale.

La domanda

Circa le modalità di utilizzo, la domanda per accedere all’agevolazione – recante le spese sostenute e documentate nel 2022 – dovrà essere presentata all’agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2023. Con la precisazione che – per effetto della proroga – per le spese sostenute in tutto il prossimo anno la comunicazione dovrà essere presentata entro febbraio 2024. Nel dettaglio, l’ammontare delle spese sostenute deve essere documentato da fattura elettronica o da un documento commerciale, nel quale sia evincibile il codice fiscale del soggetto che richiede il credito d’imposta. Quest’ultimo può essere utilizzato esclusivamente in compensazione nel modello F24 o, per le sole persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, in dichiarazione dei redditi.