Imposte

Più spazio alla mini Ires per le attività strumentali degli enti religiosi

Scatta l’aliquota dimezzata al 12% anche per proventi da canoni di locazione o da attività diverse ma a determinate condizioni

di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

Strumentalità a maglie larghe per gli enti religiosi sul fronte della mini Ires. Scatta l’aliquota dimezzata al 12% anche per proventi da canoni di locazione o da attività diverse ma a determinate condizioni. Se nel corso degli anni, tali realtà hanno visto negarsi la possibilità di assoggettare al regime fiscale di favore alcune tra le principali attività strumentali, si assiste ora a un cambio di rotta in linea con le novità introdotte dalla riforma del Terzo settore. In questa direzione va anche l’orientamento della prassi amministrativa (circolare n. 15/E dello scorso 17 maggio) che, condivisibilmente, ammette la possibilità per gli enti religiosi di applicare l’aliquota Ires dimezzata, non solo con riferimento alle attività istituzionali ma anche con riguardo alle attività diverse, a condizione che siano strumentali alle prime.

Un concetto quello della strumentalità di tipo qualitativo che trova maggiore respiro anche in considerazione della nuova definizione di attività diversa, strumentale e secondaria rispetto a quella di interesse generale, introdotta dalla riforma. Una novità che si sostanzia nel fatto che la strumentalità viene ravvisata anche solo dal punto di vista finanziario, qualora le entrate derivanti dalle attività diverse, ad esempio, vengano impiegate per sostenere il perseguimento della finalità istituzionali dell’ente. Proprio da questo principio generale prende le mosse l’interpretazione estensiva fornita dalla prassi dell’agenzia delle Entrate che, tuttavia, potrebbe consentire l’applicazione dell’aliquota dimezzata anche ad una serie di ulteriori attività strumentali a quelle di religione e di culto finora rimaste escluse. Oltre ai canoni percepiti per la concessione in locazione del patrimonio immobiliare dell’ente religioso ed investiti nelle attività istituzionali, pensiamo, ad esempio, ai proventi derivanti da un’attività editoriale.

A rigore, seppur l’attività, ad esempio legata alla promozione di un settimanale, debba necessariamente inquadrarsi tra quelle diverse, non mancherebbe in tal caso l’elemento della strumentalità richiesto per fruire dell’aliquota Ires dimezzata. In questo caso, infatti, il presupposto per l’aliquota agevolata potrebbe rintracciarsi ove l’attività editoriale abbia come principale finalità quella di diffondere, attraverso il mezzo della stampa, i valori della confessione religiosa di riferimento e non quella di reperire semplicemente mezzi economici da impiegare in altre attività.

Questa nuova impostazione interpretativa agevola, nel rispetto di un principio di connessione tra attività istituzionale e strumentale, la possibilità per gli enti di reperire le risorse necessarie al proprio sostentamento. Proprio in questa direzione va anche la specifica disposizione contenuta nel Codice del terzo settore che ammette la possibilità per i rami «ente del terzo settore» degli enti religiosi di poter mantenere il beneficio della mini-Ires per le entrate derivanti dalle attività diverse.

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