Finanza

Fondo da 150 milioni per economia circolare ed efficienza energetica

Pronto il decreto interministeriale. Il 50% delle risorse sarà destinato alle aziende energivore

di Carmine Fotina

Efficienza energetica ed economia circolare dovranno essere i pilastri dei progetti finanziabili col nuovo Fondo per la transizione industriale. Le regole di accesso sono definite in un decreto firmato, prima del cambio di governo, da Giancarlo Giorgetti nelle vesti di ministro dello Sviluppo economico e, per il concerto, da Daniele Franco (Economia) e Roberto Cingolani (Transizione ecologica). Ora il testo è al vaglio della Corte dei conti.

Si tratta di 150 milioni a decorrere dal 2022 previsti dall’ultima legge di bilancio, con una quota del 50% riservata alle imprese energivore. Sono ammesse imprese di qualsiasi dimensione per programmi di investimento, eventualmente accompagnati da progetti di formazione del personale (per massimo il 10% del valore), che perseguono obiettivi ambientali.

Il progetto deve essere orientato a una di queste finalità: maggiore efficienza energetica nell’unità produttiva; riuso, riciclo o recupero di materie prime; cambiamento del processo produttivo con soluzioni di efficienza energetica o riciclo (in questo caso le agevolazioni sono limitate). I programmi di investimento devono essere supportati da uno studio con cui individuare obiettivi misurabili e monitorabili. Nello specifico, per l’efficienza energetica va prevista l’introduzione di sistemi di monitoraggio dei consumi.

Ulteriori disposizioni riguardano la dimensione dei progetti, che dovranno avere spese totali tra 3 e 20 milioni. Inoltre, dovranno essere avviati dopo la presentazione della domanda di accesso al Fondo e realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una sola proroga di 12 mesi).

Le agevolazioni saranno concesse, come contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento Gber. Quattro le categorie di spese ammissibili: suolo aziendale e sue sistemazioni (se necessarie agli obiettivi ambientali e nei limiti del 10% dell’investimento); opere murarie e assimilate (se necessarie agli obiettivi e nel limite del 40%); impianti e attrezzature nuovi di fabbrica; programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate relative a nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.

Occorrerà un provvedimento direttoriale del ministero che fissi la data di apertura per le domande che saranno valutate con un procedimento a sportello, fino a esaurimento delle risorse. È possibile cumulare gli incentivi con altri aiuti nel rispetto del Regolamento Gber, ma se concessi nell’ambito del Quadro temporaneo, non possono essere sommati con altri aiuti di Stato per gli stessi costi ammissibili.

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