Controlli e liti

Rottamazione verso un’altra chance per chi non ha pagato il 7 dicembre

di Carmine Fotina e Marco Mobili

Nuova chance per chi ha perso il treno della nuova rottamazione delle cartelle introdotta dal decreto fiscale. Lo prevede uno degli emendamenti al decreto semplificazioni, all’esame del Senato, firmati dai relatori Daisy Pirovano (Lega) e Mauro Coltorti (M5S). Si consente l’accesso alla terza edizione della definizione agevolata dei ruoli esattoriali 2000-2017 anche ai debitori che, dopo aver aderito alla cosiddetta “rottamazione-bis”, non hanno integralmente pagato entro il 7 dicembre 2018 tutte le somme dovute per l’anno appena trascorso e che erano dovute nei mesi di luglio, settembre e ottobre scorsi.

Il pacchetto di emendamenti dei relatori dovrebbe essere presentato oggi. Si corregge anche la liberalizzazione postale prevista dalla legge concorrenza per la consegna di multe ed atti giudiziari. Con l’obiettivo di garantire l’efficienza del servizio, sulla base di una delibera dell’Authority comunicazioni, vengono posti nuovi paletti ai concorrenti di Poste italiane: dalla regolarità contributiva all’utilizzo esclusivo di personale dipendente con adeguata formazione. Inoltre, la Pa potrà appaltare il servizio solo «sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo». Per l’università, invece, arriva lo stop alle risorse pubbliche del Fondo finanziamento ordinario per le università che scelgono di diventare società di capitali.

Novità in arrivo anche per l’edilizia con facilitazioni per i “mini ampliamenti”: salterebbe «l’obbligo di verifiche di sicurezza strutturale per le sopraelevazioni» (ad esempio le mansarde) entro il 5% della volumetria complessiva, a patto che «il carico dell’intervento di adeguamento nella sua totalità non superi quello preesistente». La misura non vale nelle zone a più alto rischio sismico (classe 1). Tra i correttivi dei relatori ci sono anche il passaggio, dal 2020, delle competenze per l’attuazione dell’Agenda digitale dal commissario straordinario (Luca Attias) al presidente del consiglio o ad un ministro delegato, e la deroga per lo Stato ad acquistare “auto blu” oltre 1600 cc se si tratta di veicoli non inquinanti (non oltre 160 grammi di CO2 per km).

L’esame del decreto da parte delle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato prosegue a rilento. Anche ieri le votazioni sono slittate e, al momento, si prevede che partano domenica. Sono stati ritirati oltre 130 emendamenti della maggioranza. Tra questi, quello dei 5 Stelle sulla parziale sanatoria per i canoni demaniali dei concessionari balneari con contenziosi pendenti, anticipato dal Sole 24 Ore online sabato scorso. Ma resiste un medesimo emendamento della Lega. Tra i temi di contrasto tra M5S e il Carroccio, invece, restano il cosiddetto “blocca trivelle”, le aperture leghiste sulla caccia e il profluvio di emendamenti grillini sull’agricoltura. Intanto, suscita reazioni negative tra le imprese l’emendamento M5S che punta a sostituire il Sistri con un nuovo registro elettronico per la tracciabilità dei rifiuti: prime critiche da Confcommercio sul ritorno del contributo.

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