Imposte

Bonus 200 euro agli autonomi, i contributi per cassa sviano i conti

Chi è attivo dal 2021 viene penalizzato dall’importo pagato. L’imponibile considerato per l’una-tantum non è ridotto dalle rate versate nel 2022

di Marco Magrini

I lavoratori autonomi sono alle prese con l’invio delle domande telematiche per il bonus 200 e 150 euro entro il termine del 30 novembre.

Il decreto del ministero del Lavoro del 19 agosto 2022 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 settembre) e l’Inps con la circolare 103/2022 del 26 settembre scorso hanno fornito le istruzioni operative per la presentazione della domanda.

Per i soggetti persone fisiche, imprese o professionisti, che possono risultare beneficiari, sono richiesti alcuni requisiti e fra questi che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2021 un reddito non superiore a 35mila euro come soglia per il bonus da 200 euro (articolo 33 del Dl 50/2022) e non superiore a 20mila euro come soglia per l’incremento del bonus da 150 euro.

Soffermandosi proprio su tale aspetto la circolare dell’Inps 103/2022, al paragrafo 3, ha precisato che il reddito da considerare e da inserire nella domanda corrisponde al reddito complessivo dell’anno 2021, rilevabile nel modello “Redditi Persone fisiche 2022”, rigo RN1 colonna 1; questo importo deve essere ridotto del reddito fondiario dell’abitazione principale indicato al rigo RN2 e del valore dei contributi previdenziali obbligatori, senza però indicare, per questi ultimi, i riferimenti puntuali per la raccolta del dato.

L’importo dei contributi previdenziali da considerare nel calcolo in riduzione del reddito complessivo, per determinare il parametro che configura la misura del contributo una-tantum ottenibile, escludendo sempre le somme riconosciute dall’Inps a titolo di esonero contributivo, dovrebbe essere quello dei contributi dovuti, desumibile dal quadro RR del modello “Redditi Persone fisiche 2022”, nella:

• sezione I, rigo RR2 sul minimale ed eccedenti per artigiani e commercianti;

• sezione II, rigo RR5, confluito in RR6 per i liberi professionisti della gestione separata.

Pertanto dovrebbe essere considerata non solo la quota effettivamente pagata di quanto dovuto, che confluisce nel rigo RP21 e successivamente nel rigo RN3 del modello “Redditi Persone fisiche 2022”.

Per i soggetti che hanno iniziato l’attività nel corso del 2021 vi potrebbero essere, infatti, differenze fra dovuto e pagato quando i termini di scadenza delle rate o del saldo dei contributi slittano al 2022. Assumendo i contributi in base al principio di cassa questi soggetti potrebbero risultare penalizzati in quanto il reddito da considerare per la determinazione del valore dell’una-tantum non verrebbe ridotto dai contributi dovuti e pagati nel 2022 e potrebbe così far perdere il contributo aggiuntivo di 150 euro o addirittura anche il bonus di 200 euro.

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