Controlli e liti

Compliance, oltre 400 milioni dalle lettere

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Il gettito della lotta all’evasione con gli alert raddoppia, o poco ci manca. «Stiamo ancora ultimando i conteggi ma dalle lettere di compliance inviate nel 2016 abbiamo incassato oltre 400 milioni di euro». Lo ha sottolineato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, a margine del convegno «La collaborazione tra Fisco e contribuente» organizzato ieri a Roma da Istituto per il governo societario (Igs) e Luiss business school.

Come ha ricordato la Orlandi lo scorso anno i primi alert inviati ai contribuenti che non avevano versato l’Iva pur avendo presentato la dichiarazione o non avevano presentato il 730 pur avendo più di un certificazione unica avevano garantito all’Erario 250 milioni. «Non siamo ancora al raddoppio ma siamo certi di aver oltrepassato i 400 milioni di incassi», ha precisato la Orlandi. Tra l’altro dal totale delle oltre 700mila lettere inviate nel 2016 dal Fisco per anomalie sui redditi 2012 (290mila), anomalie sui fabbricati 2012 (60mila) , mancato invio della dichiarazione dei redditi 2016 (156mila) e della dichiarazione Iva 2016 (60mila), vanno escluse le 160mila lettere spedite ai contribuenti che presentano anomali sugli studi di settore. Il nuovo corso nei rapporti con i contribuenti, fondato sulle lettere di compliance sembra portare i primi frutti concreti. Ma la Orlandi ha ribadito anche la linea di apertura e di dialogo nei confronti delle associazioni dei commercialisti, sottolineando come ora si attenda anche la posizione del nuovo Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e che comunque l’Agenzia è favorevole ad abolire la comunicazione beni ai soci anche alla luce delle informazioni che arriveranno con le nuove comunicazioni Iva.

E l’importanza collaborazione con i contribuenti è stata sottolineata anche dal presidente e Ad di Equitalia , Ernesto Maria Ruffini: «Solo creando fiducia si può richiedere lealtà». I numeri del nuovo volto dell’agente della riscossione parlano di un boom degli accessi sul sito istituzionale per la rottamazione delle cartelle (1,2 milioni gli utenti che lo hanno visitato a tutto dicembre) mentre sono circa 25mila gli iscritti al servizio di avviso Sms (Se mi scordo).

Anche dal padrone di casa, Paolo Moretti (presidente dell’Igs), è stata rimarcata la necessità di procedere sulla strada della collaboratore. Annibale Dodero, direttore centrale Normativa delle Entrate, si è soffermato sulle nuove potenzialità offerte dalla riforma degli interpelli e dai nuovi istituti come la cooperative compliance, i nuovi investimenti e il regime per i residenti non domiciliati. Tra i numeri forniti, c’è il calo delle richieste di interpello del 20%, all’interno del quale si registra un vero e proprio crollo di quelli per le società di comodo (-40%) . La ragione va ricercata nella facoltatitività di molte delle istanze.

A proposito di cooperative compliance Bruno Ferroni, direttore affari fiscali e societari della Ferrero (una delle imprese capofila a entrare nel nuovo regime) ha messo in evidenza che si tratta di «una procedura molto complessa, siamo solo all'inizio e mi piace sottolinearne il valore anche in termini di investimento per il futuro del sistema fiscale, specie se si riuscirà a dare seguito alla parte della delega - rimasta inattuata - che a fianco della cooperative per i grandi introduceva anche il tutoraggio rafforzato per i contribuenti medio-piccoli. Per una grande azienda, i vantaggi comunque non solo fiscali ma si inseriscono in un quadro che definirei di responsabilità sociale verso il quale c’è sempre maggiore attenzione».

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