Adempimenti

Gli esercenti: incentivi più efficaci rispetto alle sanzioni

Le associazioni di categoria sollecitano una revisione sensibile dei costi delle commissioni sull'utilizzo dei Pos e sulle operazioni

di Annarita D'Ambrosio

L’obbligo di accettare pagamenti elettronici con il pos è iniziato il 30 giugno 2014. Lo ha introdotto il Dl 150/2013, convertito, con modificazioni, dalla 15/2014, (milleproroghe), ma fino a oggi il fatto che non fosse previsto un regime sanzionatorio in caso di mancata accettazione ha indotto gli operatori, in molti casi, a non dare seguito alla disposizione.

Dal primo luglio 2022 invece si fa sul serio. Come previsto dal Dl 36/2022, articolo 18, esercenti, commercianti e professionisti che non accettano pagamenti in moneta elettronica, rischiano una sanzione di 30 euro per ciascuna transazione e a prescindere dall’ammontare della spesa sostenuta, più il 4% del valore della transazione rifiutata. Confcommercio e Confesercenti viaggiano nella stessa direzione a commento della novità sollecitando una revisione sensibile dei costi delle commissioni sull’utilizzo dei Pos e sulle operazioni. Ernesto Ghidinelli, responsabile area Finanza e credito di Confcommercio, precisa che la diffusione dei pagamenti elettronici va ottenuta «con l’incentivazione all’uso, più che con le sanzioni. Non tutte le imprese – sottolinea - sono nelle stesse condizioni economiche e la negoziazione delle commissioni resta legata al rapporto che l’esercente ha con la banca. Pertanto i costi vanno ridotti per tutti, indipendentemente dal potere contrattuale del singolo esercente nei confronti dell’istituto di credito di riferimento».

Sufficienti gli aiuti previsti dalle Entrate con il provvedimento del 6 agosto 2021 che porta dal 30 al 100% il credito d’imposta per le commissioni maturate fino al 30 giugno 2022? Direzione giusta, ma il 100% va esteso di almeno un anno secondo Confcommercio, portando la percentuale ordinaria del credito d’imposta al 50%, elevando la soglia di fatturato sotto la quale si può far ricorso al beneficio. Concorda Confesercenti. Il vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno, Vincenzo Schiavo, nel confermare il dato del Sud Italia dove è ancora minore il ricorso al pagamento elettronico, insiste sulla riduzione dei costi delle commissioni per le imprese, nonché sull’introduzione di agevolazioni per i consumatori, sottolineando le difficoltà di una fascia di popolazione come quella anziana che ha oggettivamente con la tecnologia un rapporto ancora difficile.

Mobilitate infine le territoriali Cna per aiutare i propri iscritti a mettersi in regola con le previsioni relative ai pagamenti elettronici. La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa non si è però ancora espressa a livello nazionale sul tema dell’avvio del regime sanzionatorio.

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