Imposte

Compensazioni oltre 2 milioni, riporto a nuovo

Il limite è ora a regime ed opera dal 26 maggio dello scorso anno

di Giuseppe Morina e Tonino Morina

Con la legge di Bilancio per il 2022 (articolo 1, comma 72), per l'utilizzo dei crediti e dei contributi nel modello F24, dal 2022, il limite massimo compensabile passa “a regime” a 2milioni di euro. La novità è illustrata dall'agenzia delle Entrate, nel paragrafo 11 della circolare 9/E del 1° aprile 2022. Rimane fermo che, se l'importo dei crediti è superiore al limite, l'eccedenza può essere chiesta a rimborso nei modi ordinari, o può essere portata in compensazione nell'anno solare successivo.

Si ricorda che per l'anno 2020 il limite dei crediti d'imposta e dei contributi compensabili o rimborsabili è stato elevato da 700mila euro a 1 milione (articolo 147, comma 1, decreto legge 34/2020, cosiddetto decreto rilancio). Con l'articolo 22 del decreto legge 73/2021 per l'anno 2021, il limite è stato elevato a 2 milioni. Tenuto conto che il decreto 73 è entrato in vigore il 26 maggio 2021, da tale data è in vigore la possibilità di compensare un importo superiore a quello previsto a legislazione vigente, fermo restando che il nuovo limite riguarda l'ammontare cumulativo dei crediti d'imposta e dei contributi che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 sono usati in compensazione orizzontale, o rimborsati ai soggetti intestatari di conto fiscale, cioè ai contribuenti Iva. Il limite alla compensazione opera cumulativamente, per anno solare, per tutti i crediti d'imposta dei quali è titolare il contribuente. La compensazione del credito annuale, o relativo a periodi inferiori all'anno, dell'Iva, dei crediti relativi alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, alle imposte sostitutive delle imposte sui redditi e all'Irap, per importi superiori a 5mila euro annui, può essere fatta a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell'istanza da cui il credito emerge. I crediti d'importo non superiore a 5mila euro annui possono invece essere usati in compensazione dal primo giorno dell'anno successivo a quello di chiusura del periodo d'imposta. Il limite di 5mila euro si riferisce alle singole tipologie di credito emergenti dalla dichiarazione.

Nei casi in cui, a seguito dell'attività di controllo del Fisco, i crediti indicati nei modelli F24 presentati, si rivelano in tutto o in parte non utilizzabili in compensazione, l'agenzia delle Entrate comunica telematicamente la mancata esecuzione della delega di pagamento al soggetto che ha trasmesso il modello F24. I contribuenti che eseguono la compensazione “vecchia” o “interna” sono esclusi da qualsiasi divieto. Restano perciò “libere”, ad esempio, le compensazioni “Iva da Iva”, “Irpef da Irpef”, “Ires da Ires”, sia se si esegue la compensazione interna, senza presentare il modello F24, sia se si presenta il modello F24 per evidenziare la compensazione. I contribuenti, che intendono usare in compensazione crediti relativi all'Iva o alle altre imposte, per importi superiori a 5mila euro annui, devono anche chiedere l'apposizione del visto di conformità dei dati delle dichiarazioni predisposte dalle quali emerge il credito. Il professionista, che ha i requisiti per il rilascio del visto di conformità, e che intende usare in compensazione crediti per importi superiori a 5mila euro annui, può apporre il visto di conformità sulla propria dichiarazione senza alcun obbligo di rivolgersi a terzi.

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