Professione

Commercialisti: da semplificare il rapporto con le Entrate

Le associazioni sindacali di categoria scrivono al direttore dell’agenzia delle Entrate Ruffini segnalando una serie di difficoltà nei rapporti con gli uffici periferici

di Federica Micardi

Le associazioni dei commercialisti scrivono al direttore dell’agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini per denunciare una sostanziale resistenza degli uffici periferici dell’Agenzia alla semplificazione degli adempimenti e una generale disattenzione nei confronti delle istanze dei contribuenti e dei professionisti che li assistono.

Attraverso una lettera congiunta Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic, Ungdcec e Unico evidenziano le tante difficoltà che segnano le relazioni con gli uffici periferici e ribadiscono le difficoltà che interessano il funzionamento dei canali telematici dell’agenzia delle Entrate.

Le difficoltà segnalate

Nonostante i tentativi di semplificazione stabiliti a livello centrale alcuni uffici periferici restano “legati” ai vecchi schemi. Un esempio è l’introduzione della possibilità, a mezzo RLI telematico, di registrare le riduzioni o in generale le variazioni dei canoni di locazione bypassando il vecchio modello 69. Una modifica, spiegano i sindacati nella lettera, che dovrebbe aver reso telematico un adempimento che prima doveva essere effettuato recandosi presso gli uffici tuttavia, denunciano i sindacati, diversi uffici hanno accettato la trasmissione via pec del modello a fronte dell’impegno a dover consegnare, al termine del periodo emergenziale, i documenti in originale; altri uffici, invece, continuano ancora oggi a richiedere il modello 69.

Problemi sono anche legati alla forte difficoltà di ottenere appuntamenti telematici in video call seppure teoricamente possibili, così come alla mancata risposta da parte degli uffici territoriali alle comunicazioni via pec.

I sindacati lamentano una scarsa attenzione verso i contribuenti e chi li rappresenta, facendo l’esempio del metodo introdotto per correggere gli errori commessi sulle pratiche di cessione del credito dei bonus edilizi, a cui è stato dato effetto retroattivo con la conseguenza che chi aveva segnalato gli errori prima della nuova procedura è stato costretto a segnalarli una seconda volta. Viene poi segnalato che a causa del mancato abbinamento dei versamenti effettuati in ravvedimento operoso, vengono emessi avvisi non necessari.

Le proposte

Le associazioni hanno quindi formulato delle proposte concrete in merito:

• al problema del mancato abbinamento dei versamenti effettuati con ravvedimentioperoso;

• all’esigenza di migliorare l’attività di comunicazione dell’agenzia delle Entrate nei confronti dei contribuenti;

• alla gestione delle deleghe ai professionisti intermediari per le diverse tipologie di servizi

• alla gestione delle pratiche Civis;

• al ruolo dei commercialisti intermediari;

• ai blocchi di funzionamento del sistema telematico e al conseguente spostamento dei termini degliadempimenti

• all’adempimento Autodichiarazione aiuti di Stato

Proposte, secondo le associazioni, in grado di ottimizzare il lavoro dei commercialisti ma anche e soprattutto quello della stessa amministrazione finanziaria, che, da tempo, lamenta la gravosità dei suoi compiti e il sottodimensionamento del suo organico.

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