Dai magistrati tributari la scuola di legalità

Alleanza tra le scuole secondarie superiori e l’associazione magistrati tributari (Amt) per il progetto «Fisco e legalità». Dal 2009, in collaborazione con l’amministrazione scolastica, i capi di istituto e i docenti, i magistrati tributari si sono impegnati, in modo via via crescente e strutturato, a educare gli studenti al rispetto fiscale, anche nelle realtà più difficili come la Calabria.

Perché pagare le tasse, qual è la struttura delle imposte, come avviene l’attività di controllo, come si ottiene giustizia e come si difendono le proprie ragioni, la capacità di scrivere una memoria e le competenze per rappresentare un’udienza tributaria: la scaletta dei moduli tra lezioni e laboratori ha un’ossatura comune, ma è anche flessibile per adattarsi alle relatà del territorio e alle caratteristiche del percorso di studi. «Il principio cardine – ha riassunto Daniela Gobbi, presidente dell’Amt – è far conoscere in modo concreto il valore della Costituzione, il principio di uguaglianza e quello della solidarietà che si estrinseca nel dovere di partecipare alla cosa comune in base alla propria capacità contributiva».

Parole che sono state rilanciate dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. «Il progetto – ha riconosciuto il ministro – trasmette ai ragazzi la cultura dell’appartenenza». Si tratta – ha continuato il ministro – di un’esperienza per educare gli studenti al lavoro, «il fondamento della Repubblica», che significa dignità, diritti individuali, consapevolezza.

Il progetto – partito da Arezzo e dall’Emilia-Romagna – tocca circa 650 scuole in quasi tutte le Regioni: in partenza ci sono le attività in Sardegna e nella provincia di Bolzano.

Le fila del progetto, insieme con i docenti e i capi di istituto, sono tenute dalla commissione Fisco e legalità dell’Amt – di cui una delle anime è Mirella Fregnani – e dai delegati regionali. Essenziale – è stato detto da più parti – è educare con concretezza: i giovani vogliono sperimentare le competenze.