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Una consultazione pubblica avvia la riforma dell’Unione doganale

Parte l’acquisizione di pareri, opinioni e suggerimenti degli operatori verso il progetto di riforma che sarà proposto entro la fine del 2022

di Giorgio Emanuele Degani

La Commissione Ue ha avviato la consultazione pubblica per l’acquisizione di pareri, opinioni e suggerimenti dagli operatori e dagli interessati del settore doganale sulla riforma dell’Unione doganale che sarà proposta entro la fine del 2022.

L’Unione doganale rappresenta un pilastro fondamentale del mercato unico e della politica commerciale esterna dell’Unione europea, nonché una componente fondamentale dell’autonomia della stessa. I recenti avvenimenti geopolitici e sanitari, tra cui si ricordano la Brexit, la pandemia da Covid-19, nonché l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, hanno evidenziato l’importanza dell’Unione doganale, nonché anche la necessità di garantire la sicurezza degli scambi nel territorio unionale e verso i Paesi extra Ue.

Inoltre, l’evoluzione degli scambi commerciali verso il commercio elettronico, rende manifesta la necessità di assicurare un sistema doganale che permetta di garantire la sicurezza e la protezione dell’Unione europea, arginando l’abuso sistematico del commercio elettronico mondiale per aggirare i controlli nel mercato eurounitario.

La consultazione pubblica mira, pertanto, a raccogliere pareri sulle possibili modifiche del Codice Doganale dell’Unione (Cdu), e, in particolare:

-Rafforzare la gestione comune dei rischi, garantendo una più efficace protezione dei consumatori dalle merci non conforme o nocive;

-Semplificare le formalità doganali per gli operatori commerciali attendibili e affidabili;

-Migliorare la cooperazione tra autorità doganali e autorità non doganali, quali le autorità di vigilanza del mercato, le autorità di contrasto e le agenzie fiscali, al fine di elaborare politiche congiunte di coordinamento operativo e di scambio di informazioni per contrastare le frodi;

-Riformare la governance doganale dell’Unione Europea;

-Fornire un ambiente d’informazione doganale completo che assicuri una trasmissione semplificata di informazioni nelle procedure doganali;

-Adattare la normativa doganale al commercio elettronico;

-Integrare l’agenda verde nell’agenda doganale, al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile.

Queste azioni portano sicuramente a una modernizzazione strutturale dell’Unione doganale, su un periodo di dieci anni dal 2025.Trattasi di una iniziativa molto importante, posto che l’Unione doganale ha la finalità di accrescere la concorrenza all’interno dell’Unione europea, promuovendo gli scambi commerciali tra gli operatori unionali e quelli di Stati terzi e assicurando lo sviluppo della produzione e del consumo di beni; tematiche che oggi devono necessariamente tenere conto tanto dell’evoluzione del commercio elettronico, quanto della sostenibilità ambientale, nonché della lotta alle frodi.