L’albergo accede al credito d’imposta sulla seconda rata Imu
Il Dl 21 ha disposto un credito d’imposta per il settore turistico ricettivo pari al 50% dell’Imu versata a titolo di seconda rata 2021 sostenuta per gli immobili di categoria D/2
La risposta è positiva. Il decreto legge 21 del 21 marzo 2022, cosiddetto decreto Ucraina, ha disposto un contributo sotto forma di credito d’imposta per il settore turistico ricettivo, nel caso vengano rispettate determinate condizioni.
Tale credito d’imposta ammonta al 50% dell’Imu versata a titolo di seconda rata dell’anno 2021 sostenuta per gli immobili di categoria D/2.
Quindi, per fruire del contributo, oltre alle condizioni che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività ivi esercitate e che i soggetti interessati abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre 2021 di almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019, è indispensabile anche che la categoria catastale dell’immobile sia D/2, categoria che individua, appunto, alberghi e pensioni.
In proposito e per completezza va, però, specificato che l’efficacia della disposizione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
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