Professione

Cassa commercialisti: crescono iscritti, redditi e volume d’affari

di Federica Micardi

Segnali positivi per i commercialisti professionisti: nell’ultimo anno sono cresciuti sia il numero degli iscritti che i redditi. È quanto emerge dal Reputational report 2021 elaborato dalla Cassa dottori commercialisti (si veda il Sole 24 Ore del 6 luglio scorso).

Nel 2021 i nuovi ingressi sono stati 2.639, il 26,3 % in più rispetto all’anno precedente; gli iscritti totali sono 72.061 (di cui circa 9.900 pensionati), in aumento del 2%rispetto al 2020.

Buono anche l’andamento dei redditi: il reddito medio registra un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente e passa da 67.300 a 68.000 euro, mentre il volume di affari cresce dell’1,5% (da 118.400 a 120.230 euro). Resta ancora elevato il gender pay gap (problema diffuso tra molte professioni): nel 2021 le dottoresse commercialiste hanno registrato un reddito medio e un volume d’affari inferiori rispettivamente del 45,6% e del 50,8% rispetto a quelli dei colleghi. Una forbice ampia anche se in diminuzione, tra il 2012 e il 2021 il volume d'affari degli uomini è aumentato del 10% e il reddito medio del 7,9%, è andata meglio alla componente femminile dove il volume d'affari è cresciuto del 15,2% e il reddito medio del 15,3%.

Andando più nel dettaglio per le donne, nell'ultimo anno il reddito medio è passato da 42.900 euro del 2020 a 43.600 euro nel 2021 (+ 1,6%), mentre il volume d'affari è salito da 70.400 euro a 71.200 euro.

Tornando alla platea degli iscritti resta alto il rapporto tra attivi e pensionati, pari a 7,3 (è di 1,4 nell’Inps e di 3,5 nelle casse privatizzate con il Dlgs 509/94). Aumenta ancora la presenza femminile che si attesta al 33,2% degli iscritti, percentuale che aumenta per le nuove leve, e infatti l’età media degli iscritti è più alta tra gli uomini (52 anni) rispetto alle colleghe (46 anni).

In tema di welfare Cassa dottori nel 2021 ha erogato 20,355 milioni (+ 143% rispetto al 2017). Tra le spese di assistenza segnaliamo gli 8,5 milioni di aiuti alla maternità, i 5 milioni di sostegno alle famiglie per assistenza domiciliare, ricoveri in case di cura e sostegno ai familiari con disabilità e gli oltre 3 milioni erogati per borse di studio e contributi per gli orfani. Sul fronte del cosiddetto “welfare attivo” oltre 2,5 milioni sono stati spesi per supportare la crescita professionale degli iscritti. Per il presidente di Cassa dottori Stefano Distilli «le iniziative di welfare rappresentano uno strumento sempre più strategico per contribuire al benessere presente e futuro degli iscritti e anche in quest'ottica crediamo sia importante per gli enti di previdenza come il nostro recuperare una sempre maggiore autonomia nella gestione delle risorse per orientarle verso una crescita reale e condivisa della categoria».

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