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Integrazione della fattura (anche in reverse charge) con l’aliquota Iva del servizio ricevuto

Se la prestazione ricevuta in subappalto è relativa a una ristrutturazione edilizia, l’integrazione è soggetta all’aliquota del 10%

di Giorgio Confente

La domanda

In caso di fattura ricevuta in regime di reverse charge, ex articolo 17, comma 6, lettera a) del Dpr 633/1972, l’integrazione della fattura va fatta con aliquota Iva ordinaria al 22 per cento? Oppure con l’aliquota relativa all’appalto principale (es. 10 per cento)? In caso di reverse charge, ex articolo 17 comma 6, lettera a-ter) del Dpr 633/1972, vale la stessa regola?
C.C. – Sondrio

Nel caso di fattura passiva soggetta a reverse charge, l’integrazione sconta l’aliquota propria del servizio ricevuto. In altri termini, il regime dell’inversione contabile comporta la sostituzione del soggetto obbligato all’assolvimento dell’imposta (il committente il luogo del prestatore), ma non modifica l’aliquota Iva, che deve essere determinata sulla base delle disposizioni ordinarie, vigenti nel settore dell’edilizia. A solo titolo esemplificativo, se la prestazione ricevuta in subappalto è relativa ad una ristrutturazione edilizia, l’integrazione è soggetta all’aliquota del 10%, ai sensi del numero 127 quaterdecies della tabella A, parte III, allegata al Dpr 633/1972.

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