Professione

La Cassa dottori commercialisti scommette su formazione e digitale

L’ente attende da luglio l’approvazione ministerialesu una serie di delibere. In lista d’attesa l’aumento dell’aliquota di computo per chi versa più del minimo

di Federica Micardi

I commercialisti si interrogano sul loro ruolo e sul loro futuro all’evento Previdenza in Tour organizzato dalla Cassa di previdenza dei dottori commercialisti che si è svolto il 30 novembre a Genova. In un giorno “impegnativo” per la professione, ammette il presidente di Cassa dottori Stefano Distilli perché ricco di scadenze e adempimenti, «e la proroga dell’autodichiarazione degli aiuti di Stato, arrivata un giorno prima della scadenza, serve a poco». Per Distilli la mancanza di tempo sottrae ai commercialisti anche il tempo per immaginare le nuove rotte, che non a caso è il titolo dell’appuntamento di Genova.

Le parole chiave emerse nel corso dell’evento sono formazione, digitalizzazione e comunicazione. La formazione è lo strumento principe per ampliare le competenze e tendere a quella specializzazione che il mercato richiede, necessaria anche per conoscere e soprattutto utilizzare le nuove tecnologie. «La tecnologia – afferma Distilli - va vista come strumento strategico di evoluzione che apre a nuove possibilità, per questo la nostra Cassa sta investendo molto sulla formazione anche digitale».

Sul fronte della comunicazione Cassa dottori ha sottoscritto un accordo con l’Università di Roma La Sapienza per un ciclo di lezioni su previdenza e professione, un corso che riconosce crediti formativi agli studenti e che, nelle intenzioni della Cassa, farà da apripista per analoghi corsi in altri atenei. La necessità per i commercialisti di farsi conoscere, soprattutto dai giovani, emerge chiaramente da un sondaggio svolto da due studentesse dell’ateneo genovese che hanno intervistato studenti e neolaureati. Più della metà degli intervistati non ha mai valutato di intraprendere la professione soprattutto perché lo stipendio in entrata è poco redditizio rispetto a quello offerto dai competitors, e il percorso di studi, tra laurea magistrale, tirocinio ed esame di Stato, è lungo; inoltre la professione viene percepita come molto impegnativa e poco tutelata. Il sondaggio rileva anche che tra i giovani c’è molta confusione sulle mansioni del commercialista, sugli effettivi sbocchi e sulle possibilità di crescita. Tra i neolaureati che svolgono la professione emerge, di contro, entusiasmo per un’attività stimolante, dinamica, che consente di svolgere mansioni differenti e di essere sempre aggiornati.

Per fornire strumenti e agevolazioni agli iscritti, in particolare ai giovani, Cassa dottori ha predisposto una serie di bandi: per supportare le aggregazioni; per acquistare i beni e servizi funzionali all’attività; per la formazione ; per la sottoscrizione di finanziamenti a supporto della professione.

In merito ad altre misure Stefano Distilli auspica che le delibere approvate a luglio ottengano finalmente il nullaosta ministeriale. «Si tratta – spiega - di un pacchetto piuttosto consistente di iniziative relative sia ad aspetti previdenziali, come l’aumento dell’aliquota di computo per chi versa una contribuzione superiore al minimo, sia ad aspetti assistenziali come l’indennità di paternità».

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