Imposte

Avviso da 350 milioni per gli ecosistemi dell’innovazione al Sud

L'obiettivo è creare centri destinati a ricerca e formazione di alto livello

di Sergio Praderio

A disposizione 350 milioni in cinque anni, dal 2022 al 2026, per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Sono le risorse del Fondo completare al Pnrr rese disponibili dall’avviso n.204/2021, pubblicato dall’agenzia per la Coesione territoriale, e riservate ai contesti urbani marginalizzati delle regioni del Sud.

L’iniziativa è coerente con gli obiettivi della missione 4 del Pnrr che definisce gli ecosistemi dell’innovazione «luoghi di contaminazione e collaborazione tra Università, centri di ricerca, società e istituzioni locali che hanno finalità di formazione di alto livello, innovazione e ricerca». Possono presentare manifestazioni di interesse gli organismi di ricerca, comprese le Università e gli istituti Universitari, in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre.

I progetti possono durare fino a 36 mesi, devono prevedere investimenti compresi tra 10 e 90 milioni e devono essere realizzati nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il capofila e i partner possono avere sede anche al di fuori di questo territorio.

I progetti devono avere come obiettivo la creazione di infrastrutture materiali o la rigenerazione di quelle abbandonate, finalizzata allo sviluppo di professionalità altamente qualificate, la ricerca multidisciplinare, la creazione e l’attrazione di imprese innovative. I siti destinati ad ospitare queste attività possono essere di proprietà o nelle disponibilità del soggetto proponente o di uno dei partner. In caso di interventi previsti in più siti occorre candidare idee progettuali distinte. L’area in cui effettuare l’intervento può essere localizzata in un qualsiasi Comune delle Regioni previste dall’avviso.

L’avviso ammette questi costi: fabbricati e terreni destinati ad ospitare attività di ricerca, trasferimento tecnologico e alta formazione, incluse le spese di recupero, ristrutturazione degli immobili e le spese di progettazione degli interventi; macchinari, strumenti, attrezzature e impianti ad essi connessi, di nuova acquisizione; diritti di brevetto, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale.

L’entità del finanziamento potrà coprire fino al 100% dei costi. Le attività che si prevede di sviluppare nelle infrastrutture oggetto del finanziamento dovranno ricadere in uno o più ambiti del Programma nazionale della ricerca 2021-2027. Le domande di candidatura devono essere presentate tramite Pec entro le ore 12 di venerdì 12 novembre. Solo successivamente a questa prima fase, sarà necessario fornire la documentazione tecnica inerente le opere infrastrutturali, gli elementi analitici del piano finanziario e ogni altra documentazione rilevante.

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