Adempimenti

Al via le domande per l’esonero contributivo legato alla parità di genere

Prenotazione dei fondi disponibili con richiesta all’Inps entro il 15 febbraio

di Barbara Massara

I datori di lavoro privati, che conseguono la certificazione della parità di genere entro il 31 dicembre 2022, hanno tempo fino al prossimo 15 febbraio per presentare domanda all’Inps al fine di accedere al relativo esonero contributivo dell’1 per cento. Le richieste possono essere inviate già da ieri, come comunicato dall’istituto di previdenza con la circolare 137/2022, contenente le istruzioni operative per la fruizione del beneficio contributivo introdotto dall’articolo 5 della legge 162/2021 quale misura premiale in favore delle aziende che quest’anno conseguono la certificazione della parità di genere normata dall’articolo 46-bis del decreto legislativo 198/2006.

Per accedere all’agevolazione, in aggiunta alle classiche condizioni (regolarità contributiva, assenza di violazioni delle norme sulle condizioni di lavoro e rispetto degli accordi collettivi), le aziende con oltre 50 dipendenti non devono aver ricevuto provvedimenti sanzionatori dall’Ispettorato nazionale del lavoro relativi al rapporto biennale delle pari opportunità (articolo 46, comma 4, del Dlgs 198/2006).

Il bonus consiste in un esonero dell’1% della contribuzione complessiva datoriale (esclusi quelli solitamente non esonerabili), nel limite di 50.000 euro annui per azienda (riparametrato con soglia mensile fino a 4.166,66 euro) e dello stanziamento di bilancio 2022 di 50 milioni di euro.

Lo sconto è applicabile dal mese di ottenimento della certificazione e per tutto il periodo di validità della stessa (salvo eventuale revoca), periodo che sarà oggetto di monitoraggio da parte dell’Inps tramite scambio di informazioni con l’Ispettorato e con il ministero del Lavoro.

L’incentivo è cumulabile con tutti gli altri, salvo quelli per i quali la legge istitutiva preveda il divieto e, in quanto avente natura generalizzata, non è considerato aiuto di Stato.

Dal punto di vista procedurale i datori di lavoro dovranno presentare l’istanza on line “Par_Gen” attraverso il Portale delle agevolazioni, indicando i dati utili all’Inps per la prenotazione dei fondi a ciascuno riservati (forza lavoro media/retribuzione media mensile/aliquota contributiva datoriale media riferiti al periodo di validità della certificazione, oltre alla dichiarazione di responsabilità del legale rappresentante attestante il possesso della certificazione).

La domanda si troverà in stato trasmessa, fino a quando l’Inps avrà elaborato tutte le istanze ricevute, definendo anche l’importo dell’esonero a ciascuna spettante. Solo successivamente le domande saranno contrassegnate come “accolte” o come “accolte parziale” qualora l’Inps abbia dovuto riproporzionare la misura dell’esonero a causa dell’esaurimento del fondo di 50 milioni di euro.

Alle aziende autorizzate sarà attribuito il codice 4R, che consentirà, a partire dal mese successivo a quello di ricevimento dell’autorizzazione, il recupero nel flusso uniemens con gli appositi codici causali (L238 per il mese corrente e L239 per le mensilità arretrate).

Come ricostruito dall’Inps la certificazione della parità di genere, così come l’esonero contributivo a questa collegato, hanno avuto una lunga gestazione normativa, in quanto, a valle della legge istitutiva 162/2021, sono stati adottati prima il decreto ministeriale del 29 aprile 2022 con la definizione dei parametri minimi per ottenere la certificazione e, successivamente, il decreto Lavoro-Finanze del 20 ottobre 2022 che contiene la disciplina di dettaglio dell’esonero dell’1 per cento. Inoltre la legge di Bilancio 2022 ha reso strutturale la misura e ha incrementato dal 2023 il fondo per la parità salariale di genere.

A quasi un anno dall’entrata in vigore della certificazione, il quadro normativo applicabile per il 2022 è stato completato e le aziende private (comprese quelle a partecipazione pubblica e gli enti pubblici economici, le ex Ipab e gli altri enti assimilati ai datori privati), che sono state certificate dagli enti accreditati, potranno finalmente fruire del beneficio contributivo.

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