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Iva nell’era digitale: consultazione pubblica sulle proposte di modifica

Fissato al 10 aprile il termine per partecipare alla consultazione indetta dalla Commissione Ue

di Giorgio Emanuele Degani

C’è tempo fino al prossimo 10 aprile per partecipare alla consultazione pubblica indetta dalla Commissione europea in tema di “Pacchetto legislativo Iva per l’era digitale”.
L’Istituzione europea ha formulato nel corso del mese di dicembre diverse proposte di intervento nell’area digitale, per eliminare (o quantomeno ridurre in modo significativo) le divergenze normative tra i vari Stati membri in tema di piattaforme elettroniche, adeguando la normativa unionale e nazionale al progresso tecnologico.

In particolare, la Commissione europea sostiene le seguenti iniziative: una proposta di direttiva del Consiglio Ue che modifica la direttiva n. 2006/112/CE con riguardo alle norme Iva per l’era digitale; una proposta di regolamento del Consiglio Ue in tema di cooperazione amministrativa che modifica il regolamento n. 2010/904/UE; una proposta di regolamento di esecuzione in tema di obblighi dichiarativi relativi a taluni regimi Iva che modifica il regolamento di esecuzione n. 2011/282/UE.

Lo scopo degli interventi è, da un lato, quello di sostituire l’attuale modalità di comunicazione periodica per importi complessivi degli scambi intra unionali con una comunicazione transazione per transazione basata su un obbligo di fatturazione elettronica strutturata per tali scambi; dall’altro, regolamentare, ai fini Iva, l'offerta di servizi di alloggio a breve termine e di trasporto passeggeri tramite piattaforme online o altri strumenti simili.

Da ultimo, prevedere delle misure di perfezionamento del pacchetto Iva e-commerce entrato in vigore il 1° luglio 2021, in particolare introducendo un sistema di registrazione unica a fini Iva (SVR) e un’ulteriore estensione dello sportello unico OSS e IOSS. Ne emerge, dunque, la necessità di modernizzare non solo gli attuali obblighi di comunicazione ai fini dell'IVA, ma anche quello di regolamentare in modo compiuto l’economia delle piattaforme e di evitare l’obbligo di registrazioni Iva multiple all’interno del territorio euro unitario.

Le soluzioni e gli obiettivi annunciati

Sotto il primo profilo, la Commissione ha riscontrato delle importanti divergenze normative in merito alle comunicazioni ai fini Ivain essere tra i vari Stati membri, con conseguente aumento dei costi di conformità per gli operatori professionali. Attualmente, sebbene tali obblighi siano perlopiù diretti ad evitare delle frodi in ambito Iva, i risultati non sono soddisfacenti, soprattutto con riguardo all’economia digitale. Pertanto, oltre che prevedere la fatturazione elettronica per tutte le operazioni rilevanti ai dini Iva, la proposta intende sostituire gli elenchi riepilogativi degli scambi intracomunitari di beni e servizi con un obbligo comunicativo riferito alla singola operazione.

Con riguardo al secondo profilo, la regolamentazione delle piattaforme elettroniche ha generato una disparità di trattamento a danno degli operatori economici professionali che si trovano a subire la concorrenza di soggetti privati che non addebitano l'imposta e sono esonerati dai relativi adempimenti.

Sotto l'ultimo profilo, i regimi OSS e IOSS escludono l’obbligo di identificazione ai fini Iva negli Stati membri di consumo, ma determinate cessioni di beni, anche se hanno carattere transfrontaliero, non rientrano nella definizione di vendita a distanza intracomunitaria di beni o di vendita a distanza di beni importati da territori o Paesi terzi, sicché la Commissione intende estendere l’ambito applicativo dei regimi speciali in modo da ridurre ulteriormente la platea dei soggetti tenuti ad aprire una posizione Iva nei singoli Stati membri di consumo.

La consultazione pubblica è aperta a tutti i soggetti interessati e rappresenta, dunque, l’occasione di confronto per una modifica e aggiornamento della disciplina Iva che tenga conto anche dell'evoluzione digitale.