Imposte

Fringe benefit, ipotesi mille euro per tutti. Smart working ai fragili

In commissione Affari sociali del Senato, le ipotesi di modifiche al decreto legge Lavoro

di Claudio Tucci

Il limite di esenzione fiscale sui fringe benefit potrebbe essere di mille euro per tutti, con l’aggiunta di un bonus figli da 660 euro per un massimo di tre figli. Non solo: si va verso la proroga della normativa di miglior favore sullo smart working in scadenza al 30 giugno, ma probabilmente solo per i lavoratori fragili. È entrato nel vivo in commissione Affari sociali del Senato l’esame delle modifiche al decreto Lavoro. I cosiddetti emendamenti “segnalati” sono circa 200 e tutta la giornata di ieri sono andati in scena una serie di incontri di maggioranza, e con il governo, per concordare le ipotesi di correzioni al provvedimento varato dal governo Meloni lo scorso 1° maggio. L’obiettivo è chiudere l’esame in commissione nei prossimi giorni «in modo da andare in Aula a metà della prossima settimana», ha sottolineato la relatrice, la senatrice Paola Mancini. «C’è la volontà di contribuire a migliorare un pò il provvedimento, che è importante - ha aggiunto il presidente della commissione, Francesco Zaffini -. Qualcosa dell’opposizione verrà recepito, lo spirito è costruttivo».

Sui fringe benefit l’attuale decreto ha innalzato la soglia di esenzione fiscale a 3mila euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Sono esentasse fino a 3mila euro anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Questa normativa ha subito diverse modifiche in pochi mesi: nel 2022 il limite di non imponibilità era stato portato a 600 euro dal decreto Aiuti bis del 10 agosto, poi nel Dl Aiuti quater di novembre era stato innalzato a 3mila euro, ma solo fino a fine 2022 (quindi fino all’arrivo del decreto 1° maggio il tetto era tornato a 258,23 euro). Con l’ipotesi allo studio in Parlamento si porterebbe il limite di esenzione fiscale per i fringe benefit a mille euro per tutti. Per chi ha i figli si introdurrebbe un bonus da 660 euro per un massimo di tre figli. L’intervento allargherebbe la platea, ma anche i costi: secondo le prime stime questa ipotesi di correttivo costerebbe 2/300 milioni. E per questo sarebbe stato coinvolto anche il Mef (per la verifica delle coperture).

Sul fronte lavoro agile, anche alla luce degli emendamenti dell’opposizione, il governo starebbe valutando una proroga della normativa di miglior favore oltre il 30 giugno. La conferma arriva dalla vice ministra del Lavoro, Maria Teresa Bellucci: «Stiamo facendo approfondimenti», ha detto interpellata ieri sullo smart working a margine dei lavori in Senato. Qui l’ipotesi più accreditata è che la proroga interessi solo i lavoratori fragili, come del resto ha lasciato intendere in un’intervista al Messaggero il titolare di palazzo Vidoni, Paolo Zangrillo. Si starebbe ragionando su una proroga fino al 30 settembre. Per i fragili della Pa si è a caccia delle coperture, calcolate in circa 20 milioni. Per i genitori con figli under 14 non ci sarebbero più norme di favore oltre il 30 giugno.

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