Controlli e liti

Con le definizioni e la voluntary il conto delle sanatorie è destinato a crescere

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Ai 35 miliardi di una tantum e accessori calcolati dalla Corte dei conti nel decennio 2007-2016 se ne potrebbero aggiungere altri 9,2 tra quest’anno e il prossimo. Al netto di nuove proroghe ed eventuali riaperture dei termini lo Stato ha messo in bilancio maggiori entrate da definizione agevolata di cartelle esattoriali e liti pendenti con Entrate ed enti territoriali e la riedizione della voluntary disclosure.

Il piatto forte è rappresentato dai 7,2 miliardi “preventivati” dalla rottamazione dei ruoli dell’ex Equitalia. Negli ultimi giorni a via XX Settembre si è fatta forte la sensazione di un successo dell’operazione. Secondo le prime proiezioni riprese dalle agenzie di stampa, si potrebbe arrivare a fine 2018 a un extragettito di 1,5-2 miliardi. La nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione ha, però, precisato che «le procedure di accreditamento relative alla prima o unica rata della definizione agevolata richiedono tempi tecnici fisiologici». Tuttavia anche esponenti del Governo e del Pd hanno rilanciato il possibile risultato oltre le attese della sanatoria. Come ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura e vicesegretario democratico, Maurizio Martina, in un post su Facebook se davvero ci saranno 2 miliardi aggiuntivi « queste risorse potranno ora contribuire a realizzare alcune scelte importanti: penso in particolare al taglio del costo del lavoro per giovani assunti, all’ulteriore rafforzamento delle misure di contrasto alla povertà, ai passi ancora da fare per alleggerire la pressione fiscale delle famiglie».

L’altra definizione agevolata in corso riguarda, invece, le liti tributarie pendenti tra Commissioni tributarie e Cassazione sia verso l’agenzia delle Entrate che gli enti territoriali. Il Governo, in questo caso, ha tenuta bassa l’asticella delle maggiori entrate attese (400 milioni) ma con la convinzione che qualcosa in più potrebbe arrivare. Certo, i tempi sono stretti perché un mese potrebbe non bastare considerando che c’è agosto di mezzo e che la scadenza per presentare l’istanza di adesione e pagare la prima o unica rata è il prossimo 2 ottobre.

L’ultimo “contributo” alla voce una tantum arriverà dalla seconda edizione del rientro dei capitali. Qui la certezza è che l’andamento è sotto le aspettative: finora le istanze arrivate tra Entratel e Fisconline sono solo il 45,7% dei poco dei 27mila attesi. ragione per la quale è già arrivata la proroga dal 31 luglio al 2 ottobre.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©