Controlli e liti

Sulle Pot delle Entrate nuovo round al Tar del Lazio

di Redazione Quotidiano del Fisco

La querelle (ormai) infinita sull’organizzazione interna dell’agenzia delle Entrate è destinata a un nuovo round al Tar Lazio. A deciderlo la sentenza 63/2018 della quarta sezione del Consiglio di Stato che ha dichiarato la competenza del giudice amministrativo sulle Pot (posizioni organizzative temporanee) istituite per tamponare l’emergenza successiva allo stop della Consulta (pronuncia 37/2015) sui funzionari «incaricati» in attesa che si svolgesse il concorso da dirigenti.

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal sindacato Dirpubblica, che ha già annunciato in una nota redatta dall’avvocato difensore Carmine Medici come nel giudizio che dovrà proseguire davanti al Tar Lazio la «quaestio legitimitatis verrà estesa anche all’articolo 1, comma 95, della legge 205/2017 (ossia l’ultima legge di Bilancio, ndr) con la quale è stato prorogato al 31 dicembre 2018 il termine di durata delle deleghe di funzioni dirigenziali». Mentre resta al momento «riservata ogni altra valutazione» sulle iniziative da intraprendere sulle ulteriori misure contenute nella manovra in relazione alla riorganizzazione delle Entrate.

In questo modo il riassetto delineato dall’ultima manovra, che prevede sia l’istituzione di nuove figure semidirigenziali e lo svolgimento dei concorsi da dirigenti, rischierebbe di essere messo in discussione davanti ai giudici amministrativi.

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