Professione

Commercialisti al voto, dai due candidati la promessa dell’unità

Al congresso dell’Ungdcec che si è svolto a Udine il confronto tra Elbano de Nuccio e Vincenzo Moretta

di Maria Carla De Cesari

Partita aperta per le elezioni del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, fissate per il 29 aprile, quando gli Ordini saranno chiamati a esprimere il proprio voto per la lista guidata da Elbano de Nuccio o per la compagine di Vincenzo Moretta.

La campagna elettorale ha fatto tappa per due giorni a Udine, in occasione del congresso dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti. Nel foyer del teatro Giovanni da Udine si sono succeduti incontri per fare il punto, aggiornare strategie, fare i conti sui voti. Impossibile dare conto del pallottoliere delle preferenze degli Ordini, anche perché al di là dei territori non più contendibili, tra tutti Milano per de Nuccio e Roma per Moretta, ci sono ancora molti indecisi che saranno risolutivi per il vincitore.

Ieri, nella seconda giornata delle assise i due candidati si sono confrontati insieme con alcuni presidenti di Ordine.

In apertura, una stretta di mano. Tra i primi temi affrontati il rapporto tra il Consiglio nazionale e le associazioni sindacali e le altre rappresentanze di categoria, che durante la legislazione appena conclusa è stato teatro di forti scontri. Moretta ha proposto un tavolo tecnico per cercare la sintesi sulle questioni rilevanti, mentre de Nuccio ha promesso ascolto e dialogo ma ha avvertito che le eventuali diversità di vedute non devono essere oggetto di contrapposizione esterna.

Sulla formazione e sulle specializzazioni de Nuccio ha promesso percorsi in collaborazione con le università: attraverso una convenzione quadro con il ministero si punta a dare valore legale ai titoli. In pratica si dovrebbe arrivare a master riconosciuti pagati in parte con l’avanzo del Consiglio nazionale, in parte con un credito dimposta attingendo a fondi Pnrr.

Moretta ha invece messo l’accento sulla necessità di una formazione di carattere professionale, fuori dall’accademia. Inoltre, per Moretta il Consiglio nazionale deve diventare il punto di coordinamento degli elenchi e dei registri che insistono nella professione. In questo modo si potrà evitare la duplicazione di corsi sovrapponibili.

Infine, il rapporto con gli Ordini. Moretta e de Nuccio puntano entrambi alla semplificazione degli adempimenti. Moretta propone soluzioni standard da personalizzare; de Nuccio promette la centralizzazione di determinate procedure.

Al di là delle ricette programmatiche, il primo impegno del futuro vincitore sarà mantenere la promessa fatta all’inizio del confronto de Nuccio-Moretta: essere il presidente di tutti. Le divisioni – ha sintetizzato Matteo De Lise, leader dell’Unione giovani – sono tra i motivi del malessere che tormenta la professione.

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